Piazza Alimonda, di male in peggio

28 novembre 2003 Politica e movimenti
Piazza Alimonda, di male in peggio

Ci avreste creduto, se qualcuno vi avesse detto che al caso Giuliani poteva accadere qualcosa di peggio dell’archiviazione? Probabilmente no. Eppure è successo proprio questo.
L’Ordinanza con cui il giudice Daloiso ha deciso di confermare la tesi del Pubblico Ministero, infatti, fa ben più che assolvere Placanica dall’assassinio di Carlo e stendere un velo buio sulla verità: è la premessa, a volte inquietante, di tutte le future assoluzioni, è la promessa, altrettanto agghiacciante, di tutte le future condanne che costituiranno il consuntivo legale a senso unico di quel maledetto G8. Ed è anche la definitiva, esplicita autorizzazione alla parte peggiore delle nostre forze dell’ordine a fare, d’ora in poi, proprio così, proprio come a Genova, rendendo le nostre piazze sempre più sudamericane, o, se volete, coreane, o cinesi, o cubane. Già, perché il giudice Daloiso non si limita ad accettare le conclusioni di un P.M. che sino a quel momento si era comportato da avvocato, diciamo così, dello Stato. Fa di più. E precisa che non c’entra nemmeno la legittima difesa, poiché, grazie ad un’interpretazione singolarmente estensiva dell’art 53 del C.P. , Placanica era comunque legittimato ad usare le armi in servizio di ordine pubblico. Dice letteralmente l’Ordinanza: «non si tratta della legittima difesa ma di un potere più ampio, in cui la legittimità della reazione non è subordinata al limite della proporzione con la minaccia», anzi essa può più semplicemente essere giustificata dal «fine di adempiere a un dovere d’ufficio che qualifica la sua condotta». Insomma, alla Diaz gli è andata anche bene. In fondo hanno preso solo botte, tante, crudeli, vigliacche botte, ma pensate un po’ che sarebbe successo se Canterini avesse deciso di avvalersi dell’art.53. In fondo quelli là dentro erano pericolosi black block, avevano chiuso la porta, impedivano di «adempiere a un dovere d’ufficio». Vi sono venuti i brividi? Eppure, a quanto pare, questo è quanto prevede la Legge nell’interpretazione del giudice Daloiso.
Suggerisco alla vostra attenzione, infine, un’altra chicca del GIP, che vi dimostrerà come qui in Italia, a volte, persino la magistratura possa esibirsi in dichiarazioni imbarazzanti, soprattutto se decide di fare, non da contrappeso, ma da ermellino da guardia per certo Esecutivo con stellette e manganelli. I legali dei Giuliani si lamentano che ad indagare sui Carabinieri siano stati altri Carabinieri, in spregio a tutte le regole del Diritto europeo ed internazionale? Sbagliano di grosso, poiché «tali considerazioni possono avere poteri suggestivi, ma nulla hanno a che vedere con ciò che davvero si è verificato in Piazza Alimonda». Diciamo la verità: al ’potere’ esclusivamente ’suggestivo’ del richiamo alla legge, non aveva avuto il coraggio di pensare, sinora, nemmeno Previti.

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