Si vis pacem, para bellum...
Sì, lo so, ho fatto il liceo classico anch’io… Il detto antico recita Si vis pacem, para bellum. Ma, che volete, non posso farci niente e l’idea che in giro per l’Italia ci sia qualcuno che pensa seriamente di proporre Berlusconi, proprio lui, il distinto signore che è lì che freme per mandare in guerra contro l’Irak quante più truppe (e trippe) possibile, al Nobel per la Pace a me dà le vertigini… E la vertigine aumenta se penso che quel signore lì, in giacca e cravatta blu, si dà un gran daffare per pubblicizzare una vergognosa legge sull’immigrazione, che tratta gli esseri umani come se fossero bestie ( e sulla valenza della parola bestia ha scritto parole illuminanti su queste stesse colonne Paolo Fabbri, pochi giorni fa) e tenta di rendere di nuovo legale la schiavitù e per sovrappiù, sempre lui è lo sponsor ufficiale di un disastro economico che farà subire a tutti, autoctoni e immigrati, in modo, per carità assolutamente democratico, una crisi che ci farà sputare sangue e versare lacrima a iosa. Sempre lui quello che ha deciso che è tempo di decidere che chi ne ha la possibilità possa decidere di scegliersi il giudice che più gli piace, perché la possibilità d’impunità dei forti, tutela il diritto dei deboli, sempre lui quello che ritiene - per legge, e dunque legiitimamente, o almeno così pare - che non ci sia conflitto - è un tipo pacifico lui - tra le sue proprietà e il controllo dei mezzi d’informazione che detiene e la carica di Governo che occupa. Un signore insomma che sta trascinando il paese verso un conflitto sociale e politico senza uguali negli ultimi tempi. Hai voglia a dire: è Casarini che cerca lo scontro sociale, magari sobillato da Cofferati e Fassino. Che gli altri tre non me ne vogliano: anche questo - come tutto il resto d’altra parte - è solo merito suo: di Berlusconi. Quante bella sta preparando questo signore e in vista di quale pace.? Il lemma pace, nei suoi derivati, pacifico, panicato, pacificante e in alcuni suoi composti quali pace eterna, non allude sempre a contenuti rassicuranti o augurabili. E il detto poi, quello vale in proporzione, cioè più bella si preparano più paci si ottengono? Se è così, allora Berlusconi di Nobel ne merita almeno due.
Altro in Politica e movimenti
-
Manifesto per una scuola della felicità
Mi rendo conto che quanto segue possa apparire una provocazione, e (...)
-
NoTAV e Casa Pound: quali miracoli può fare la letteratura
È un paese buffo davvero, l’Ytaglia, dove a un giurista di chiara e (...)
-
La guerra di Franco (Fortini) e quella di Erri
Il giovane poeta Davide Nota ha lanciato, attraverso il suo blog su (...)