Quel capocomico di Berlusconi

20 novembre 2003 Politica e movimenti
Quel capocomico di Berlusconi

E’ ora di smetterla di stare tutti a lamentarci del Governo, anche se qui a Nord Est, viste tutte le precipitazioni e piogge e tempeste di questa primavera bugiarda, saremmo proverbialmente portati a definirlo ladro. Basta criticare! Proviamo, per una volta, ad apprezzare quanto hanno di buono, almeno così ci resta il gusto di farci quattro risate. Perché, in realtà, questo è un Governo esilarante…
Provate a pensare al Berlusca capocomico che, ghignantemente brandente corni e scarpe krusciovianamente sfilate, tra uno spettacolino e l’altro a base di canzuncelle napulitane, si inventa impareggiabili giochi parole e, dopo un Romolo e un Remolo, trasforma Robertson in Robinson (e quindi se stesso in Venerdì), alla faccia di Defoe, e Ascanio nel suo bisnipote Giulio, trasfigurando la genealogia imperiale in un ircocervo degno di Beautiful ; provate a guardare con l’occhio giusto il Ministro Martino, che in mimetica si aggira a Kabul tra le truppe, in una splendida interpretazione di Yoghi alle Grandi Manovre; oppure pensate con un po’ di saccente acribia a Lunardi che, per diminuire il numero di morti sulle strade, degno di un conflitto di medie dimensioni, prima aumenta i limiti di velocità, poi suggerisce di togliere la patente agli extra-comunitari perché - loro sì e non i giovanotti indigeni cerebrolesi che ogni sabato tra un whiskey e una pasta di ecstasi, al volante di automobili potenti loro affettuosamente garantite dalla lungimiranza paterna e padana, si danno all’imitazione nostrana di Gioventù bruciata (e un po’ rincoglionita) - loro, gli extra-comunitari, sono «pericolosi e la polizia stradale li protegge»; valutate con spirito scevro di pregiudizio le dichiarazioni del Ministro della Sanità Sirchia, un simpatico signore a cui è stato affidato il fondamentale compito di vegliare sulla salute di tutti noi, che, con fine ironia, definisce la Cannabis un «oppiaceo minore», o quelle di Maroni che per garantire la piena occupazione vuole abolire l’art. 18, perché lo sanno poi tutti che nelle società schiavili la disoccupazione era un problema inesistente: vedrete che vi sbellicherete dalle risa…
Perché è impossibile che ci sia qualcuno che dice cose del genere facendo sul serio. L’unico problema è che dovrebbero spostare le riunioni da Palazzo Chigi al Bagaglino. Non possiamo certo negarlo, loro, i Berlusconi, sono gli unici politici al mondo ad essere più comici delle loro imitazioni…

Altro in Politica e movimenti

Altro in Teoria e critica