[Delicatessen 99] L’Unione in ritardo sulle droghe

Quotidiani E-Polis - Ed. Nazionale, 2006 13 novembre 2006 Politica e movimenti
[Delicatessen 99] L’Unione in ritardo sulle droghe

Devo dire che un po’ me l’aspettavo: certi temi toccano da vicino il buonpensiero dei benpensanti italiani, categoria che è come il prezzemolo e sta dappertutto, tanto a destra, quanto a sinistra. Una pletora di bla bla durante le elezioni a proposito dell’assoluta urgenza di abrogare la feroce legge Fini-Giovanardi sulle droghe e poi non se ne è saputo più nulla, a parte un’esternazione del Ministro Turco sull’immediata (quando?) modifica delle tabelle e qualche altra sortita sparsa qua e là, tipo l’autorizzazione all’impiego dei farmaci a base di cannabis per certe categorie di malati. A chi volete che interessi la sorte di migliaia dei nostri giovani e delle loro famiglie che continuano a rischiare, giorno dopo giorno, di precipitare in un incubo processual-carcerario solo a causa di qualche spinello? Non ci sono quote di potere da spartire, né appalti da conferire, né incarichi prestigiosi da assegnare, né è cosa su cui poter far cassa in quattro e quattr’otto, anzi, a voler legalizzare le droghe leggere, alla cassa, almeno a quella della narcomafia, si rischia di far danno e certe voci, con spiccato accento da camorra internazionale, sanno farsi sentire dappertutto. Dunque, perché parlarne? D’altra parte, come sostiene qualcuno, il Programma dell’Unione, su cui tutti fino a ieri giuravano, non è mica il Vangelo. E nel Vangelo a proposito di canne non c’è scritto un bel nulla. Al massimo si parla di Cana, ma lì, per quanto riguarda il lato droghereccio della faccenda, Lui si interessò solamente del vino. Alle canne, evidentemente, ci pensò qualcun altro.

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