Bio - News

05. Bio - News

« …rabbia, disperazione politica e sociale, erotismo, sinistra guapperia, con una forza indiscutibile. (…) Questa poesia ascoltata mi ha affascinato»
(Franco Fortini, l’Unità)

«.. una non comune sapienza tecnica»
(Franco Brevini, Panorama)

«Le sue poesie hanno (…) un ritmo e un respiro che trascina e appassiona. Hanno fiato, sangue, antenne, polmoni. Hanno terra sotto i piedi e ali per volare»
(Stefania Scateni, l’Unità)

« …potrebbe essere definito il Bono Vox della poesia italiana»
(Roberto Barbolini, Panorama)

« … siamo condannati a rappare all’infinito / ad allungare il brodo / a fare anelli di fumo / i più bravi li fanno durare a lungo / come chi ha scritto questo libro ad esempio»
(Jovanotti, nota a Farfalle da Combattimento, Bompiani ed.)

«Lello Voce è uno di quei poeti politici che dichiara un dissenso. Lo dichiara nel suono, nelle parole, come si susseguono e accavallano, nella eruttiva e logicissima composizione delle sue poesie. Un dissenso Globale. Almeno quanto la Globalizzazione. (…) Ma è difficile capire quanto sia determinante la sua voglia di dire per cambiare e quanto la sua voglia di cambiare per dire nella lingua dirompente, indisciplinata, consequenziale, torrida, a-sintattica e chiarissima nella quale compone le sue poesie»
(Mario Gamba, il manifesto)

«Lello Voce è il migliore poeta che oggi c’è in Italia. (…) Con le sue grandi canzoni ci tuffa nel nuovo orizzonte di una poesia che immediatamente si fa canto, ritmo che insorge e si espande, che parla attraverso mille bocche cantando ferite e speranze delle nostre vite e del nostro tempo»
(Nanni Balestrini, Prefazione a Farfalle da Combattimento, Bompiani ed.)

«Il grande freddo continua. Ma è un freddo che sa emozionare ancora. Come nella forte denuncia sociale di Lello Voce»
(Aldo Nove, Rolling Stones)

« (…)Quel senso di vaga, impalpabile insoddisfazione che provoca spesso l’hip hop negli ascoltatori più esigenti, qui, nel disco di Voce, si precisa immediatamente: un poeta, ecco cosa mancava. (…). Sembra che Voce abbia dovuto spingersi così indietro - nell’antica figura del poeta cantore, di un Orfeo che declama e ammalia - per potersi spingere così avanti, anni luce oltre la fredda perizia dei rapper, per poter incidere il ritmo della sua scrittura insieme a quello di una tromba, di una viola, di un sax soprano, fondendoli in un genere artistico che intrattiene, dà godimento e fa pensare»
(Mauro Covacich, Il Corriere della sera)

«Ebbene - Lello non si limita a fare il generatore di onde marine - mischia forme letterarie colte al pop - al vortice delle idee rabbiose - taglia e incolla in freestyle - si cimenta negli intercalari ossessivi dell’hip hop - usa i break - gli scratch jazzati - i campionamenti - i Poetry Slam - costruisce scenografie di immagini avvolgenti - opera dell’amico videoartista Giacomo Verde - tira pugni schiaffi mosse di karatè - nelle sue performance multimediali... (…).Un lavoro da ascoltare a bordo di una tavola da surf immaginaria - la vostra stanza si trasformerà nel famoso break di Kuta Beach a Bali... »
(Marco Philopat, Rumore)

«Questo rap ha parole che pesano, ti prendono, ti obbligano a pensare. Questo rap non è fatto per riempire di niente i buchi della vita, è fatto per collegare sentimenti e cervelli. Poesia, se vogliamo chiamarla così. Ma ci sembra meno del dovuto: neanche per sbaglio ci sono parole tipo: alba cielo uccellini rugiada. Trovate invece nebbia feccia pericolo sangue. Allora: voce di uno sconfitto, Voce? No: brace, guizzo di fiamma, «qualcosa che brucia», direbbe Gianfranco Bettini. Che s’alza e si sopisce, che s’allarga nel chiarore certo di una denuncia distesa, larga, totale, planetaria. Da meditare sulla propria pelle.»
(Paolo Coltro, Il Mattino, La Nuova, La Tribuna)