Caro Don Vitaliano

22 novembre 2003 Politica e movimenti
Caro Don Vitaliano

Caro Don Vitaliano,
volevo ringraziarti perché sei un cattolico: io, che sono integralmente laico, io materialista agnostico, io marxista, io favorevole alla legge sull’aborto e contrario al finanziamento alle scuole confessionali, io che non ho fatto battezzare mio figlio e che non ho consacrato la mia unione, io ti sono grato per la tua Fede. Ti sono grato per quel Bambin Gesù che nasce in un gommone da clandestino, ti sono grato per aver diviso con noi la voglia di verità, giustizia e cambiamento, per aver condotto a marciare con noi l’umanità del tuo Cristo, che ha diviso con noi, nelle strade di Genova, la prepotenza, la violenza, i gas, molto più di quanto noi abbiamo, o mai potremo, dividere con lui la sua Croce. Quel Cristo che ha condiviso a Firenze la nostra gioia, le nostre discussioni, il nostro rifiuto della guerra, la nostra rabbia per lo scandalo dell’ingiustizia, più di quanto noi possiamo, o mai potremo, condividere la sua rabbia nel Tempio, o la sua gioia e il suo amore per l’uomo. Ti sono grato, Vitaliano, per aver sfilato con gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali. Ti sono grato per avere avuto il coraggio dello scandalo. E per avermi ridato il piacere di leggere il Vangelo.
Come ben sai, Vitaliano, l’hanno scorso mio figlio, Jacopo, compiuti otto anni, ha chiesto di essere battezzato e noi, ovviamente, abbiamo detto sì: mentre ero in chiesa con lui, che è un giovane cristiano davvero serio, ho pensato a te e al fatto che la gioia che condividevo con mio figlio, in quel momento, era resa possibile dal fatto che esistono preti come te, Alex Zanotelli, Don Gallo, Don Ciotti e il mio amatissimo Don Milani.
Oggi mi chiedo che Chiesa è quella che canonizza Escrivan de Balaguer, perdona Milingo, tollera la pedofilia dei suoi religiosi americani e poi allontana te…
Ma chi aveva dubbi sul fatto che Vitaliano potesse essere più politico che prete adesso è servito: il prete disobbediente ha obbedito. E io, disobbediente per carattere, prima che per scelta politica, ti sono grato anche per questo: per la tua obbedienza, che dimostra a tutti che Vitaliano è prima di tutto un prete.
E se da Montevergine, parlando, credo senza autorizzazione celeste, a nome di una Maria Nera che da sempre protegge i ’diversi’, l’Abate ti toglie la tua di parrocchia, eccoci qui, Vitaliano, io, laicissimo, il mio cattolicissimo Jacopo e, ne sono certo, tanti altri laici e cattolici italiani pronti ad essere la tua nuova parrocchia, ad ascoltarti parlare di Cristo, mentre ci dimostri tutta la dignità e la ricchezza che c’è nella tua religione, e ci insegni quel rispetto per il Sacro senza cui non esiste alcuna vera laicità. Che Dio ti benedica.

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