Santa Oriana dei Macelli

18 novembre 2003 Politica e movimenti
Santa Oriana dei Macelli

L’ha concessa finalmente l’intervista tanto agognata, lei che le interviste le fa, ma non le rilascia, Oriana, la giornalista con l’elmetto, la nostra Giovanna D’Arco, la punta di diamante della Civiltà Occidentale contro l’Oscurantismo Islamico (civili non belligeranti compresi). Proprio lei, quella che - almeno a detta di due raffinati critici letterari come Lucia Annunziata e Carlo Rossella - è "la più grande scrittrice italiana". E non è un’intervista, è una specie di adorante peana: come si veste bene l’Oriana, come si trucca bene l’Oriana, quante avventure ha avuto l’Oriana, che ricchezza interiore, e quante copie vende… e che palle che ha l’Oriana, e via così, adulando. Per essere una che non concede interviste venti pagine su Panorama in contemporanea con l’uscita del suo patriottico (e un po’ guerrafondaio) "piccolo libro" non sono male come colpaccio mediatico. Ma, certo, messo a segno un po’ così, con nonchalance… Meno male che ogni tanto il Gatto e la Volpe fanno parlare lei, la Oriana, che avrà tutti i suoi difetti, ma almeno la dice schietta. L’Islam? Niente da fare, siamo diversi, o noi o loro, "avete voluto la guerra? (chi? i civili afgani?) e allora guerra sia. Fino all’ultimo fiato". Gli italiani? Oramai hanno tutti rotto le palle con la loro ostinazione a non voler credere all’angelica imparzialità degli intellettuali e sua, prima di tutto, tranne Vespa e Mentana, ovviamente, e mi raccomando riferite loro che "mi ficca una spina nel cuore a dirgli di no", ma alla Oriana la televisione mette disagio, altro che la "seduzione" della guerra. I colleghi? Tutti invidiosi e un po’ stronzi, meglio la gente semplice, come diceva il Re Borbone, che quella ti ammira - beata simplicitas! - compra i libri e non rompe le scatole. I ricchi? Anche i ricchi piangono… Il passato e il futuro? Meglio il passato, il futuro non sai cos’è, l’utopia è poco più che velleità e, ovviamente, le due cose non sono in rapporto tra loro. Gli iracheni? Io li catturavo a quattro per volta e poi li consegnavo agli amici cow boys. La guerra? Che palle anche quella, sempre uguale, mai una novità "i soliti scoppi, le solite morti, le solite tragedie", e poi in Afghanistan mai, non ci andrei mai "in tutta la mia vita non ho mai seguito un guerra in un paese freddo" (sarà per l’abbronzatura?). Che dire? Con un pedegree come il suo e dichiarazioni del genere c’è il rischio che Biffi la faccia santa. Con l’elmetto naturalmente, come Giovanna!

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