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19 giugno 2004 Net&Blog
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Il pro-am e l’editoria - Non ho potuto seguire di persona i lavori del convegno napoletano sulle Culture digitali, ho dovuto dunque accontentarmi degli abstract delle relazioni. Ciò nonostante, comunque, mi pare utile segnalare un interessante intervento di Jacopo De Michelis, curatore della collana Marsilio Black e dell’omonimo blog (http://marsilioblack.splinder.it), dedicato all’impatto della Rete sulla letteratura. De Michelis fa riferimento alle teorie di Charles Leadbeater, guru informatico dell’entourage di Blair, già noto per certi aspetti inquietanti del suo pensiero, che egli stesso aveva sintetizzato affermando: «Siamo rivoluzionari sul piano scientifico e tecnologico, ma conservatori su quello politico e istituzionale». Nonostante queste ambiguità ideologiche, il pensatore inglese ha molte frecce al suo arco e giustamente De Michelis sottolinea l’importanza della sua analisi, soprattutto a proposito dell’intuizione che individua la formazione di una nuova figura sociale ed intellettuale, il pro-am, soggetto a metà tra professionista e dilettante (professional-amateur, il pro-dilettante, diremmo in italiano), protagonista della cosiddetta mass-amateurisation (dilettantizzazione di massa) destinata ad avere in futuro enorme importanza. De Michelis ne conclude che: «nel caso specifico del sistema editoriale, la trasformazione in atto riguarda soprattutto il ruolo del lettore, che nella catena della produzione editoriale (autore -> casa editrice -> distribuzione/libreria -> critica -> lettore) è stato finora l’anello ultimo e più debole, il terminale muto e passivo di scelte e messaggi semplicemente subiti, ma che adesso diventa protagonista, acquisisce voce e potere, andando ad occupare spazi tradizionalmente di competenza della critica letteraria ma che essa non intende o non sa più coprire». Su questo mi permetto di dissentire: non si vede davvero la ragione per la quale l’impatto di questo fenomeno - realmente epocale - dovrebbe risparmiare editoria e distribuzione. O almeno io mi auguro fortemente che non accada, visto che è proprio lì la strettoia che strozza la possibilità di espressione di tante energie nuove e libere.

I latifondisti del Web - Sul bel blog di Lorenzo C (http://www.lorenzoc.net/index.php), trovo un breve post, molto interessante. Pare che Dave Winer abbia deciso, da un momento all’altro, di chiudere il suo servizio di hosting, weblogs.com, gettando nel panico migliaia di blogger, rassicurati però dalla promessa di Winer (bontà sua) di archiviare tutti i materiali già esistenti. Morale: è un bel parlare di libertà della Rete, ma in realtà siamo ostaggi di un gruppo di web-latifondisti, che ci tiene in pugno. Che accadrebbe se Splinder decidesse di fare lo stesso, sia pure soltanto per rinnovare l’hosting e trasformarlo in un servizio a pagamento? Meditiamo, gente, meditiamo…

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3 Messaggi del forum

  • > Net&Blog [12] 29 giugno 2004 23:17, di Matteo Fantuzzi

    diciamo che il sistema dei blog ecc. rende possibile un "passaparola pubblico", uno scambio di informazione che by-passa critici e criticozzi troppo spesso facili a semplificazioni o al contrario iperbolismi senza capo nè coda. e speriamo che tutto questo non vada a cozzare con la qualità degli scritti. speriamo...

    Vedi on line : UniversoPoesia

  • > Net&Blog [12] 20 giugno 2004 19:22, di Lello Voce

    Ciao Jacopo,

    mi fa piacere sapere di essere d’accordo con te. Purtroppo ho dovuto basarmi solo sugli abstract. Per quanto riguarda il signore, bhè, è davvero un bel tipo: qui trovi un pezzo interessante di Darhendrof che parla anche di lui

    http://www.losio.com/100citta/Dahre...

    Mi pare interessante anche il passo dell’Ideologia tedesca e ancor più che a citarlo sia uno che come minimo è socialdemocratico e blairista. A conferma che il vecchio Karl è ancora in ottima forma!

    Comunque sia, hai fatto benissimo a portare l’attenzione sul fenomeno pro-am, anzi dovremmo discuterne ancora e sempre più cercare di comprenderne vantaggi e pericoli.

    Un salutone
    lello

  • > Net&Blog [12] 20 giugno 2004 19:02, di Jacopo

    Ciao Lello, grazie mille per la segnalazione. Ci tengo però a precisare che circa la conclusione del tuo pezzo io in realtà sono perfettamente d’accordo con te.
    Riguardo invece al background ideologico di Leadbeater, che confesso di non conoscere molto bene, noto che nella sua ricerca (non ancora pubblicata, ma di cui gentilmente mi ha inviato una bozza) lui indica addirittura Marx come primo profeta della Pro-Am revolution:

    Karl Marx was perhaps the original prophet of the Pro-Am economy. In The German Ideology, written between 1845 and 1847, Marx maintained that labour – forced, unspontaneous and waged work – would be superseded by self-activity. He evoked a communist society in which : "nobody has one exclusive sphere of activity but each can become accomplished in an branch he wishes…to hunt in the morning, fish in the afternoon, rear cattle in the evening, criticize after dinner, just as I have a mind without ever becoming hunter, fisherman, shepherd or critic."

    Vedi on line : Marsilio Black

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