Net&Blog [04]

3 aprile 2004 Net&Blog
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Naviganti sotto tutela critica? - In un suo interessante intervento su «Nuova corrente», dedicato alle riviste letterarie, Andrea Cortellessa elabora un’analisi della situazione delle e-zine e dei blog letterari che, pur contenendo elementi apprezzabili, giunge a conclusioni fortemente negative sulle quali avanzerei qualche dubbio. Prima, però, alcune cose su cui concordo. E’ certamente vero, ad esempio, che la scrittura dei blog (che siano o meno letterari) abita uno spazio ambiguo (ma, proprio perciò, eccezionalmente stimolante) tra oralità e scrittura, ed è altrettanto vero che la Rete (il blog ’personal medium’, come lo definisce felicemente Cortellessa), nel momento in cui garantisce una diffusione virtualmente infinita ed infinitamente libera, riduce fortemente quelle che il critico romano chiama le forme di «controllo e responsabilizzazione» che normalmente filtrano il rapporto tra autore e pubblico (critica, editoria, ecc.). Risultato: una pletorizzazione del ’trash’, del ’commento selvaggio’, ecc.
Detto questo - e ammessa preventivamente l’esistenza di un panorama nel quale gli episodi folklorici certo non difettano - va però accennata qui, se non altro come ipotesi, un’analisi diametralmente differente. Cortellessa stesso ammette tutte le storture che le forme di ’responsabilizzazione’ inducono, e che vanno dalla censura, sino alla criminale disattenzione ed incompetenza della nostra editoria. Cosa vale di più la pena di rischiare, mi domando allora, qualche diario adolescenziale travestito da blog letterario di troppo in Rete, o che opere ed autori validi siano esclusi da qualsiasi meccanismo di comunicazione? Stessimo parlando di politica (e in effetti è quello che stiamo facendo) formulerei la domanda così: a quanta libertà siete disposti a rinunciare, in cambio di un aumento della vostra sicurezza? Non stiamo forse facendo un gioco ambiguo - come suggeriva Princess Proserpina [http://www.pproserpina.net/], blogger tra le più interessanti - sottolineando solo i « punti esclamativi e i consigli amorosi, ed escludendo invece proprio quei blog che loro [noi, giornalisti e critici] quotidianamente leggono, come fossero una rassegna stampa»? Infine, poiché il massimo di comunicazione equivale al massimo di rumore, forse sarebbe meglio riflettere a proposito della reale ’visibilità’ di tutto quanto di buono (e non è poco) avviene in Rete, facendo in maniera di renderlo sempre più individuabile. E non parlo di ’bollini blu’, ma di meccanismi di condivisione, di quelle forme di «responsabilizzazione singolare-plurale» a cui si riferisce, auspicandole, anche Cortellessa. Dando, per il resto, la stessa fiducia che diamo al senso critico dei lettori anche a quello dei ’ naviganti’. L’alternativa - ovviamente - è porsi sotto tutela, e non è bello.

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17 Messaggi del forum

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  • > Net&Blog [04] 8 aprile 2004 00:22, di b.georg

    OT "i lavori schiavili di sopravvivenza" ha un suo tragico umorismo che comprendo perfettamente (tragico nel senso fantozziano del termine) :-))

  • > Net&Blog [04] 7 aprile 2004 20:10, di diariodelpane.splinder.it

    capisco cosa vuoi dire . e comunque non sono completamente d’accordo o almeno... quando leggo ’immagino’ e ’sento’ un suono (sia che legga in silenzio o ad alta voce) .. è chiaro che ’immagino’ e basta .. ma ad esempio se io una volta ti ho ascoltato o anche solo ti ho incontrato oppure ho visto una tua immagine (in rete o altro) .. (ma qui finiamo per andare nel teorico puro .. non so se ne abbiamo una gran voglia.. la faccio corta) insomma anche questa ’memoria’ contribuisce a una ’fisicità’ di qualsiasi tipo di interazione — per non parlare poi della ’calligrafia’ . parlo naturalmente a titolo personale . --- concordo pienamente sulla parte interessante della questione ’feedbak’ . e anch’io lì vorrei tornare . magari ci penso un po’ ..

  • > Net&Blog [04] 7 aprile 2004 19:35, di Lello Voce

    ad Adrix, che leggo adesso.
    mi spiace ma che come diceva Jacopo con altre parole la Rete sia anche immensa munnezzità, bhè, mi pare non ci sia dubbio al proposito. Ciò non toglie che quanto dici dopo abbia un suo senso

    lello

  • > Net&Blog [04] 7 aprile 2004 19:32, di Lello Voce

    Caro bGeorg, caro diario del pane.
    certo che capisco bene quanta ’fisicità’ ci sia nell’atto dello scrivere. Faccio Hip-Hop Poetry, quando batto sui tasti della tastiera vado’a ritmo’. Ma il problema non è questo, non è quanta fisicità ci sia nell’atto di produrre quel tipo di comunicazione (scritta) bensì quanta ce n’è o meno nell’atto stesso. Per quanto tu abbia sudato nello scrivere, chi leggerà percepirà quell’atto comunicativo come essenzialmente ’segnico’ scorporato, muto.
    Insisto che la parte più interessante del discorso è quella della contemporaneità , meglio, della quasi contemporaneità della comunicazione scritta ’via blog’, da questo punto di vista i ’commenti’ svolgerebbero la funzione che nella comunicazione orale è svolta dal feed-back.
    ma ora vado a leggermi quanto propone b.Georg
    a presto
    Lello

    PS: scusate se rispondo o intervengo in ritardo ma è tutto tempo ( e piacere) strappato ai lavori schiavili di sopravvivenza

  • > Net&Blog [04] 7 aprile 2004 17:39, di b.georg

    lello, per spiegare meglio la mia posizione, che mi pare molto simile a quella di diariodelpane, come non riesco a fare in un commento senza risultare ipercriptico faccio una cosa da vero sborone, cioè ti rimando a un paio di cose vecchie (e ugualmente ipercriptiche :-) http://falsoidillio.splinder.it/104... e http://falsoidillio.splinder.it/104...

  • > Net&Blog [04] 7 aprile 2004 17:07, di AdRiX

    Cito: "è altrettanto vero che la Rete (il blog ’personal medium’, come lo definisce felicemente Cortellessa), nel momento in cui garantisce una diffusione virtualmente infinita ed infinitamente libera, riduce fortemente quelle che il critico romano chiama le forme di «controllo e responsabilizzazione» che normalmente filtrano il rapporto tra autore e pubblico (critica, editoria, ecc.). Risultato: una pletorizzazione del ’trash’, del ’commento selvaggio’, ecc."
    Questa affermazione e’ _completamente_ falsa. Da quando c’erano gli editori puri, i blog sono la prima forma di espressione autoregolante e allo stesso tempo libera. Per dimostrarlo un esempio e’ il recente episodio del corsivo di Sepulveda sul Manifesto, e comunque basta osservare cosa succede ogni giorno anche nel Blog di lingua italiana.

  • > Net&Blog [04] 6 aprile 2004 17:42, di diariodelpane.splinder.it

    non lo so lello . mi viene da pensare (ma magari è una ’sega’ delle mie) che forse è proprio la ’forma’ della scrittura a rappresentare il corpo . scrivere è o non è anche un fatto fisico ? .. per me personalmente lo è . mani battono sulle tastiere dei pc in modi completamente differenti .. io ci faccio caso .

  • > Net&Blog [04] 6 aprile 2004 15:52, di matteo fantuzzi

    molti blog pubblicano solo fesserie ? ovvio. ma così è internet e così è (purtroppo) l’editoria italiana. e nel caso dell’editoria mi permetto di dire che i "colpevoli" non sono solo gli scrittori che materialmente commettono il delitto, ma tutti gli addetti ai lavori che fomentano il reato. il giudizio critico che ognuno di noi può e deve esprimere (consci tutti che certi critici col loro giudizio hanno ovviamente un peso infinitamente maggiore rispetto ad altri, ed un peso normalmente conquistato "sul campo") potrà (si spera) fare ai più comprendere le cose degne di nota e quelle inutili della rete. il blog è semplicemente un mezzo, alcuni lo usano in maniera interessante, altri per scrivere i fatti loro. i critici mettano la pulce nell’orecchio, spingano la rete a produrre blog migliori ed esaltino le qualità di chi in questo riesce. penso di ciò più d’altro si necessiti.

    Vedi on line : UniversoPoesia

  • > Net&Blog [04] 6 aprile 2004 15:46, di Lello Voce

    Ragazzi, si vola alto! e poi qualcuno mi dice che io sono uno che scrive difficile... ;-)
    Scherzi a parte, come potete immaginare condivido molte delle cose dette. Soprattutto mi piacerebbe approfondire con B.georg quanto dice a proposito dell’oralità complessa dei blog. Certo la presenza, la ’simultaneità’ c’è, ciò che manca è la presenza , meglio la compresenza dei corpi. un po’ come nel caso di un CDAudio, dove c’è la voce ma manca il corpo, ma indebolito. E poi - in uno con la simultaneità - c’è però la tendenza a ’permanere’ (gli archivi) a farsi memoria, che la chat non ha. Insomma blog manent, chat volant... o no?

  • > Net&Blog [04] 6 aprile 2004 11:45, di diariodelpane.splinder.it

    sì . appunto . aggiungerei anche che l’atto ’responsabile’ di scrivere verso qualcuno (non astratto) presuppone una ’fiducia’ che c’è solo quando si ha la sensazione che quanto sta avvenendo è veramente ’orizzontale’ . e quindi (mi rendo conto forse di essere troppo ottimista) è proprio questa fiducia che genera una qualche forma di ’prima’ auto-disciplina . chissà .

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