Giuseppe Granieri e il Blog Aggregator [ http://www.bookcafe.net/blog/aggregator ] – Nella precedente rubrica discutevo del rapporto tra libertà e controllo in Rete a partire da uno scritto di Cortellessa. Visto anche il piccolo dibattito e l’interesse suscitato on line, vorrei oggi riprendere alcuni aspetti di quanto detto, parlandovi dell’esperienza di quello che i blogger italiani considerano un vero ‘guru’. Mi riferisco a Giuseppe Granieri l’inventore del Blog Aggregator e l’owner di Blog notes [ http://www.bookcafe.net/blog/], uno che al problema della sconfitta del ‘rumore’ nella blogsfera ha dedicato molti sforzi. Ma procediamo per gradi. Il Blog aggregator altro non è che una sorta di mega (o meta) blog collettivo su cui «aggregano» alcune centinaia di blogger , una sorta di piazza virtuale dove incontrare molto di quello che giornalmente viene pubblicato nel mondo dei blog italiani. Si tratta di una prima, a mio avviso efficacissima, risposta al problema della ‘visibilità’ di quanto viene messo in Rete, di una di quelle pratiche orizzontali di «responsabilizzazione singolare-plurale» cui accennavo nella puntata precedente. Proprio Granieri si esprime sul rapporto tra controllo e libertà e su quello tra rumore e visibilità nella blogsfera, con un interessante scritto intitolato «Non esiste il post inutile», schierandosi dalla parte dell’assoluta libertà: « considerando il costo quasi nullo dell’espressione (in rete), (…) di fatto, basta un solo lettore per giustificare un testo, quindi niente -in assoluto- è inutile, almeno finché non si riesca a dimostrare che un testo non abbia fornito (e non fornirà mai in futuro) a nessuno nemmeno un leggero input di riflessione. In fondo, nel momento stesso in cui questo si verifica, la pubblicazione di quel testo acquisisce una sua ragione.» E a chi gli contesta che comunque un testo relativamente ‘poco utile’ può aumentare il ‘rumore’, danneggiando la visibilità di contenuti più importanti, ribatte deciso: «ciò che è rumore per me, non necessariamente lo è per altri. Io, come lettore, sono sempre socio alla pari dell’autore. Partecipo alla costruzione del senso, integrandolo con materiali mentali esclusivamente miei». Il vero problema è – piuttosto – quello degli “strumenti” « Se a volte abbiamo la sensazione di sbattere contro un muro di gomma, invece di trovare input interessanti, è solo perché non abbiamo ancora gli strumenti per muoverci con maggiore efficacia nella realizzazione pratica di questa piccola ex utopia chiamata espressione consentita a tutti.» Il Blog aggregator è la sua replica a questa carenza di strumenti, perché al fondo di tutto il ragionamento sta una visione del blog che va ben oltre la vulgata del «diario in Rete»: quella del blogging come pratica orizzontale e democratica di knowledge sharing. Interpretazione che io, qui, sottoscrivo in pieno.
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