United Colors of Amazon - Mostra virtuale di Silvio Merlino

Seguo l’opera di Merlino da ormai un ventennio e non smette mai di stupirmi per la forza assoluta con cui si rinnova e con cui riesce sempre a restare abbarbicata al suo presente, per la spietata causticità con cui critica e denuncia il crimine quotidiano che chiamiamo ’globalizzazione’.
Gli sono, dunque, immensamente grato del privilegio che mi accorda , lui così schivo del mercato e dello spettacolo dell’arte, facendomi pubblicare sul mio sito le immagini di alcune delle sue ultime opere.
In calce alle immagini chi vuole potrà scaricare un mio saggio degli anni Novanta dedicato a una sua indimenticabile pubblicazione, ormai introvabile, Il manuale del giovane Merlino
Il mondo dell’informazione si sta sostituendo al mondo della conoscenza.
Il mondo delle news al mondo delle coscienze.
Ci sarà una nuova tendenza quasi popolare a giustificare la guerra. Ci sarà una nuova tendenza quasi popolare a giustificare l¹assenza dell’Arte.
Televisioni della vita si sostituiscono alle visioni della vita (Weltanschauung).
Si prevede una "Endlosung", una soluzione finale dove l’arte muore con la fine della biodiversità terrestre e della diversità filosofica con la vittoria del pensiero unico dei felici imprenditori criminali.
Ecco configurarsi nel mondo, quello spazio culturale post-coloniale, dove la globalizzazione corrisponde all’uniformarsi al modello economico degli U.S.A., diventando noi tutti schiavi di quelle potenti organizzazioni criminali come il W.T.O. (World Trade Organization) I.M.F. (International Monetary Found) e la Banca mondiale.
L’Apocalisse è la globalizzazione senza la biodiversità. Ecco, a tutti voi, la polpetta catatonica internazionale, senza sugo, senza luce, senza ignoto. Metafora della catastrofe iconografica organolettica della contemporaneità. Il libero mercato minaccia la vita sulla terra; il libero mercato minaccia l’arte sulla terra!
Il pianeta come centro commerciale, il non-luogo delle non-esperienze, il luogo delle menzogne, della propaganda e dei falsi nirvana.
Le multinazionali dell’arte, le fondazioni a irresponsabilità illimitata clonano artisti e falsi eversivi per la produzione di oblio rilassante, anti-stress, non-pensieri purificati da qualsiasi "ombra".
Questo mondo dell’informazione e non della formazione sta creando una nuova generazione di analfabeti. Essi diventeranno i nuovi artisti, i nuovi galleristi, i nuovi critici, i nuovi collezionisti perchè l’esperienza è vietata, interdetta, forbidden, il "ready dead" sta sostituendo il "ready made".
Il potere è impegnato sul controllo mediatico totale, legale e proprietario della comunicazione. La battaglia del linguaggio è al centro della guerra culturale, e per adesso non la stiamo vincendo.
silvio merlino
info @ - yanomami@libero.it
Altro in Interviste e dialoghi
-
Dialogo con Andrea Inglese sulla poesia ’pluriversa’
Come è nato il progetto di “Piccola cucina cannibale”, che si (...)
-
Piccola cucina cannibale - un’intervista a Lello Voce
Piccola cucina cannibale è un progetto complesso: è un CD di spoken music, (...)
-
“No me veo como poeta de vanguardia, sino popular”
di Fabián Darío MosqueraDiversos fueron los estilos, tradiciones estéticas y lenguas de los autores (...)