Io so che il Re è nudo...

Io so, perché lo ricordo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile. Io so che Pasolini, nei giorni di Valle Giulia, si schierò contro gli studenti e contro il rinnovamento e difese con le sue parole la violenza e l’arroganza delle forze dell’ordine.
Io so, perché lo ricordo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile. Io so che Pasolini - omosessuale - si schierò contro l’aborto e contro la sofferenza e l’umiliazione di migliaia di donne.
Io so, perché lo ricordo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile. Io so che Pasolini pagava dei minorenni per abusarne sessualmente e questo certo gli avrebbe dovuto impedire di dare giudizi morali sulle donne o sugli studenti.
Io so, perché ne sono profondamente convinto, che Pasolini è stato un intellettuale importante, un poeta mediocre, un ottimo regista. Io so che è stato barbaramente assassinato e so che i colpevoli di quel delitto sono ancora sconosciuti, come quelli che hanno suicidato Pinelli, o ucciso Carlo Giuliani. E che aspettiamo giustizia per lui come per gli altri. Non di meno. Ma non di più.
Io so, perché lo ricordo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile. Io so che Pasolini è stato un intellettuale conservatore, un moralista in ritardo sui tempi, un cristiano pentito, che oggi questa sinistra Sinistra erge a suo manifesto.
Io so, perché lo ricordo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile. Io so che Pasolini scriveva sul Corriere della Sera e questo significava, significa e significherà pur qualcosa.
Io so, perché lo vedo bene, perché è oggettivamente vero e incontestabile, che in questo peana di voci che si alza e che fa di lui il campione della nostra letteratura impegnata, qualcuno doveva pur dire che il Re è nudo. L’ho fatto io e sono disposto a pagarne le conseguenze.
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