Il razzismo degli eletti del popolo

20 novembre 2003 Politica e movimenti
Il razzismo degli eletti del popolo

Pensare che Treviso una volta era soprannominata la Marca ’Gioiosa et Amorosa’, era insomma, da brava città d’acqua, un luogo d’accoglienza e tolleranza, un posto in cui perfino la ’querelle’ più annosa della letteratura patria, quella tra Dante e Petrarca, aveva trovato una sua simbolica composizione nella chiesa di S. Francesco, dove, a pochi passi di distanza, riposano in pace i resti di Francesca Petrarca e di Pietro di Dante. Una città di cui si parlava ricordando Comisso, Scarpa, Martini, Calzavara, Zanzotto… Ora se ne parla soltanto come capitale del razzismo leghista, come di un luogo nel quale a un sindaco soprannominato ’Il Sceriffo’ è permesso di istigare i cacciatori a sparare sugli ’immigrati-leprotti’ e di dichiarare che le immigrate carine, quelle, invece, è meglio tenerle, specie se ’peripatetiche’: serviranno da nave scuola per i giovani rampolli legaioli. Ma Gentilini, il grottesco e neo-talebano sindaco trevigiano, che, in mancanza di immigrati da perseguitare, passa il suo tempo a minacciare artisti e intellettuali, tra cui Zanzotto, Paolini e il vostro umile cronista, è solo la punta di un iceberg, e a dimostrarlo ci sono le dichiarazioni di uno dei suoi ’colonnelli’, tale Fanton, che sostiene che nomadi e immigrati di uno dei quartieri periferici della città, Borgo Capriolo, non sono altro che « animali da tenere in un ghetto chiuso con la sbarra e lasciare che si ammazzino tra loro». Scatta la denuncia e, qualche giorno fa anche l’aggravante della finalità di discriminazione e di odio etnico e razziale. Apriti cielo! La Lega al completo insorge, e mentre Fanton cita come testimone a discarico addirittura Bossi, un’altra bella perla di leghista, il molto Onorevole e Padano Stiffoni, perde ogni senso del pudore e produce addirittura un’interrogazione parlamentare all’altrettanto padanissimo Ministro della Giustizia. C’è accanimento giudiziario, si perseguitano espressioni colorite, i soliti Giudici comunisti aggrediscono gli eletti del popolo, e via così, delirando… Chissà come reagirebbero loro se qualcuno, sinceramente interessato alla salute della democrazia e della tolleranza, sostenesse che è la gente come Gentilini, Fanton o Stiffoni che va messa in isolamento, in una bella clinica, con vista sul Po, naturalmente, perché non infetti col virus razzista più trevigiani di quelli - tantissimi - già colpiti da sintomi evidenti del morbo legaiolo… Vorranno mica offendersi per un’espressione un po’ colorita?

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