[Delicatessen 86] Indulti e colpi di spugna.
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Che io sia favorevole all’indulto non c’è dubbio. E’ tempo che lo invoco per tutti quei piccoli reati e quei minimi delinquenti che di fatto sono l’enorme maggioranza della popolazione di derelitti che sovrappopola le nostre carceri. Ma mi aspettavo che l’indulto riguardasse gli ultimi e non che questo governo, che di centro-sinistra ha sempre meno, fosse disponibile a fare accordi su robe come i reati finanziari e contro la pubblica amministrazione, che, insieme a quelli di stampo mafioso, sono quelli che creano da decenni i maggiori disagi sociali alla nostra nazione. E invece eccolo là il patto scellerato che per raggiungere i due terzi di voti parlamentari accetta il compromesso con i Berluscones, pronti, per salvarsi, a saltare anche sulla scialuppa dei paria, pur di arrivare a terra salvi. Io continuo a pensare che sia meglio un colpevole fuori che un innocente dentro, ma qui il problema è altro. Se certi cristianissimi signori non votano l’indulto se dentro non ci sono le solite scappatoie per i soliti noti, ebbene: che il paese sappia, che si abbia il coraggio di metterli di fronte alle loro responsabilità. Che poi certi testi nascano da gente come Mastella mi fa venire in mente che forse avevano ragione quelli che dicevano che piuttosto che vincere insieme a certi demo-ceppaloni sarebbe stato meglio perdere. La faccenda è scandalosa: si baratta il destino di migliaia di poveracci contro la salvezza di svariati pescicani. Il governo Berlusconi ha abbassato le pene al minimo possibile, quello Prodi, cedendo al ricatto, fornisce loro il colpo di spugna. Pfui!
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