Ur-TAZ

19 novembre 2003 Costume e società
Ur-<i>TAZ</i>

Ragazzi, ho un problema. Qualcuno di voi ha per caso visto in giro poeti, scrittori, intellettuali? Qui da noi c’è il mondo che va a rotoli, tutto a schifio… Mucche pazze, polli alla diossina, pesce all’uranio impoverito, agnelli depressi, conigli schizofrenici e galline claustrofobiche, trattate come la Baader-Meinhof a Stammheim. Globalizzazione. Guerre, pedofilie varie e commercio di schiave. In Tv c’è l’Empireo intero, miracolato e miracolante sponsorizzato dai sofficini e i Tg sono tutti dedicati a quel bel tomo di Celentano che manda a remengo quello che gli pare al modico prezzo di 22 miliardi: il manifesto (sottotitolo giornale comunista), ammira e plaude: niente di più avanzato, coraggioso, intelligente! E prosit per i trapiantandi: ogni grande rivoluzione televisiva vuole le sue vittime… C’è l’inquinamento del suolo, dell’acqua, dell’aria, del suono, della luce, del tatto, del cibo, del sesso, dei figli. C’è il virus Ebola e l’influenza che ne fa fuori una decina di milioni all’anno, c’è l’Aids e la reazione che avanza. Si muore di fame e d’obesità. Nessuno legge libri, tutti li scrivono. La poesia non se la fila nessuno, ma sembra che sia dappertutto, come la peste bubbonica. C’è la guerra in Medio Oriente, in Africa, in Cecenia, in Kurdistan, c’è la guerra sotto casa mia, con gli immigrati e le puttane migranti. I benpensanti e i loro cani addestrati skinhead pattugliano gli incroci. In Afganisthan trattano le donne peggio degli untori nei Promessi sposi e all’arte sparano addosso a cannonate. Ci sono le mine antiuomo, anti-bimbo, anti-peluche… Il 13 si vota e, se va male, c’è chi dice che è meglio emigrare. Ragazzi, ho un problema. Qualcuno di voi ha per caso visto in giro poeti, scrittori, intellettuali? Io li cerco, ma mi risponde sempre la loro segreteria telefonica…
- Non ci siamo, siamo al Costanzo Show a fare pubblicità al detersivo che ci ha sponsorizzato il libro, siamo impegnati a scrivere i copioni all’Adriano&Claudia Inc., stiamo componendo un nuovo romanzo storico ambientato nello Yemen Meridionale al tempo di Inshallah, una nuova, tenera, sensibilissima silloge sulla nascita dell’ultimogenito nostro, tutto un gemito di Fede, Visione e Amore. Siamo fuori, a ritirare l’ultimo premio letterario, o a far la lana nelle anticamere delle Grandi Case Editrici, in attesa di essere ricevuti da un editor geniale, con master in economia aziendale. L’utente è assente, è presente a un party per la firma di un manifesto in difesa degli indifesi. Non disturbate: ci stiamo autoerotizzando alla toilette, ché questo mondo di merda ci merita minga, siamo, come dice Gaber, una razza in via d’estinzione, abbiamo il privilegio dell’autocommiserazione. Troppo sensibili e intelligenti, troppo profondi che siamo. Non che creda che possano farci qualcosa loro… Né, per carità, per voler riaprire la solita, datata polemica sull’impegno degli intellettuali. Mi rendo conto che coi tempi che corrono tocca ben accontentarsi di Celentano, pazienza se è la versione sinistra dell’Uomo Qualunque… Giusto per sapere se ci sono ancora… A scopo anagrafico. Mica altro. Se ci siete, battete un colpo…. (alla porta della realtà, se potete , e non a quella di Adriano…)

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