Una biografia di Emilio Villa

20 gennaio 2005 Articoli e recensioni
Una biografia di Emilio Villa

«E che siamo rimasti senza ordine e senza rivoluzione, / magnanimi e caduchi, e sembra bello / aver sbagliato in molti, in tutti». Sono versi di Emilio Villa, certamente uno degli artisti e dei letterarti pił importanti del nostro secondo Novecento, versi scritti nel 1943 e che sembrano pensati per l’oggi, quasi una profezia.
Di Villa mi č gią capitato di parlare, su queste stesse colonne, cercando di portare il mio contributo alla conoscenza di un autore il cui lavoro di ricerca e sperimentazione č stato pari solo all’enorme silenzio con cui tanta cultura, ufficiale e ufficialmente dissidente, lo ha circondato, tentando di ridurlo al silenzio. Poeta e traduttore, biblista, critico d’arte, talent scout e artista in proprio, Villa č stato per decenni la spina nel fianco della cultura italiana, che ha felicemente tormentato con la sua acribia e la sua irrequietezza, con la sua inimitabile capacitą di essere sempre dove nessuno si sarebbe aspettato che giungesse e senza mai perdere un suo certo, beffardo, sorriso. Profeta italiano dell’action painting, sostenitore e sodale di artisti del calibro di Bugli, Cagli, Nuvolo, Duchamp, Rothko, Matta, sperimentatore solitario e spericolato, Villa č stato il protagonista di un’inimitabile avventura artistica ed esistenziale che ancora attende una definitiva sistemazione, prima di tutto editoriale, che permetta a tutti noi di conoscere con completezza i territori di un’indagine e di una prassi artistica vastissime e in buona parte ancora sconosciute al grande pubblico.
Esce ora, grazie all’iniziativa congiunta della Fondazione Baruchello e di DeriveApprodi ( che ha gią prodotto L’arte oltre i confini del cinema, un interessante testo di Carla Subrizi dedicata all’analisi di uno esperimenti italiani di cinematografia sperimentale, Verifica incerta, realizzato nel 1964 da Baruchello e Alberto Grifi) una imperdibile biografia villiana, causticamente titolata Il Clandestino, che dobbiamo alla penna del massimo conoscitore dell’autore lombardo, Aldo Tagliaferri. Si tratta di una ricostruzione accuratissima e a tratti avvincente, che mescola con acume ricostruzione biografica ed acuta analisi artistica e che per la prima volta offre una ricostruzione globale del percorso di Villa teso al «contenimento del senso lineare del testo letterario» e teso verso « una letteratura sospesa tra valori acustici, visivi e concettuali», dagli esordi di Adolescenza (1934), dopo anni di fede contrastata, divisi tra il seminario vescovile e il Liceo Parini, sino agli anni della importante parentesi brasiliana, nata dall’amicizia con Pietro Bardi, che lo chiamerą accanto a sé nella fondazione del Museo d’Arte di San Paolo, e agli incontri decisivi della sua vita, come quelli con Burri, con Duchamp, o Rothko, all’esperienza della rivista EX, agli ultimi, difficilissimi, anni italiani.
Scorrendo le pagine della biografia di Tagliaferri il personaggio Villa si precisa nelle sue ’illuminazioni’, come nelle sue polemiche spesso furenti, ad esempio con Sanguineti, mentre stroncature importanti, come quella che gli inflisse Montale, unendolo nella condanna all’allora giovanissimo Eco, assumono oggi paradossalmente la forza di una definitiva legittimazione. E speriamo che quest’ulteriore, preziosa iniziativa sia, infine, la rondine che annuncia per Villa l’ormai improcrastinabile primavera, visto che, in parallelo al libro, la Fondazione Baruchello annuncia la costituzione di un Comitato che sarą impegnato a diffondere la conoscenza dell’opera villiana.

Aldo Tagliaferri
Il clandestino - Vita e opere di Emilio Villa
Derive Approdi e Fondazione Baruchello ed.

Altro in Articoli e recensioni

Altro in Teoria e critica