Siamo tutti sovversivi...

23 novembre 2003 Politica e movimenti
Siamo tutti sovversivi...

Ma quanti sono i sogni, le ferite, i discorsi che abbiamo in comune con questi maledetti anni Settanta? Tantissimi: ed è una sensazione che quasi prende alla gola, vedendosi scorrere sotto gli occhi le immagini di S’era tutti sovversivi (ed. BFS-A), il bellissimo video che Giacomo Verde ha dedicato a Franco Serantini, ucciso a vent’anni dalle percosse della polizia a Pisa, nel 1972, durante le cariche seguite al tentativo di impedire lo svolgimento di un comizio neo-fascista. Forse è proprio per questo che ancora non riusciamo a discuterne con serenità…
E quante sono le cose che, invece, in comune non abbiamo affatto? Altrettante, non c’è dubbio: eppure, a guardare i visi che scorrono nel video, ad ascoltare le storie che vi si narrano, le canzoni che gli fanno da sottofondo, beh, non è possibile sottrarsi a una precisa impressione: c’era un discorso da continuare ed è quel discorso - o, almeno, quanto di meglio e di può duraturo c’era in esso - che noi tutti stiamo continuando. Una volta si sarebbe detto: un filo rosso.
Sul volantino distribuito quel giorno c’era scritto: «Cascasse il cielo sopra un fico, il fascista Niccolai non parlerà». Una promessa non mantenuta, grazie alle cariche della polizia, alla loro violenza selvaggia. E anche questo, probabilmente, è qualcosa che condividiamo con i maledetti anni Settanta.
Ma pur se a Pisa erano poco più di cento e a Genova eravamo, invece, ben più di centomila, c’è un filo, un filo rosso, che unisce Serantini, fermo sul Lungarno Gambacorti, mentre la polizia carica e tutti fuggono, immobile, a guardare negli occhi la furia in divisa che sta per travolgerlo e a urlare, accada quel accada, «Siete dei fascisti!», e Carlo, che raccoglie l’estintore, quando vede la pistola spuntare dal Defender… Franco: l’anarchico figlio di nessuno che dormiva in brefotrofio e Carlo, il ’punkabbestia’ che una casa ce l’aveva e punkabbestia non era affatto. L’anarchico militante Franco Serantini e Carlo Giuliani, più semplicemente ragazzo…
Questo filo rosso, ha un nome: si chiama dignità della lotta e coraggio di dire no, di indignarsi di fronte all’ingiustizia. Così come - tristemente - è senz’altro la stessa la brutalità dello Stato e la sua pretesa di restare impunito. E senz’altro sono gli stessi i sogni e certamente - contateci - non saranno gli stessi gli errori. Anche se sappiamo bene che per certi signori - loro, sì, sempre gli stessi - s’era, e ancora si è, tutti sovversivi.
Non faremo un solo passo indietro. Potete giurarci… Anche in nome di Franco Serantini, ragazzo: cascasse il cielo sopra un fico…

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