Letteratura ad alta voce: luci ed ombre.

17 gennaio 2005 Articoli e recensioni
Letteratura ad alta voce: luci ed ombre.

La vocalità si sta impossessando di spazi letterari sempre più ampi. Ne fanno fede proprio le critiche che sempre più spesso hanno per oggetto la ’letteratura ad alta voce’, che si tratti delle scomuniche di questo o quel pasdaran della pagina scritta, quanto delle ben più garbate, e per certi versi fondate, osservazioni critiche di un poeta del valore di Valerio Magrelli.
Ovviamente l’onda porta con sé, sulla sua cresta, molti prodotti di ottima fattura, mentre altri ne lascia sulla battigia di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Ciò vale anche nel nostro caso, perché, a voler analizzare a volo d’uccello la tanta letteratura su disco ultimamente prodotta da poeti e prosatori, non si potrà fare a meno di notare la presenza, tanto di operazioni innovative, stimolanti, di ottimo livello artistico, che di tentativi falliti, velleitari, a volte fondati solo sull’idea che la propria ’notorietà’ sia garanzia di vendite e, soprattutto, di riuscita artistica.
Ma iniziamo dalle belle notizie. Esce presso la neonata Effigie di Giovanni Giovanetti un bellissimo libro-disco di Rosaria Lo Russo, Lo dittatore amore, in cui l’autrice toscana performa con la sua solita, strabiliante abilità testi suoi e testi di alcuni dei suoi autori preferiti. Davvero bella l’esecuzione di Musa a se stessa, frutto di una complessa regia sonora, quasi teatrale, che fonde e fa collidere atmosfere spesso apparentemente inconciliabili senza mai perdere il controllo di un magma fonetico che stupisce e cattura l’ascoltatore. Con l’in più di testi poeticamente riuscitissimi, pregni di quel raffinato, estenuato espressionismo che è la cifra personale della Lo Russo. Ben diverse, ma altrettanto interessanti le atmosfere acustiche e verbali proposte da Marco Palladini nel suo Trans Kerouac Road: i suoni sono aspramente pop-rock, la voce trattata del poeta romano, carica della sua inconfondibile energia, gareggia con chitarre e sintetizzatori lungo i crinali di testi spericolati, ma sempre convincenti: un prodotto nel solco della migliore tradizione dello spoken word internazionale, insomma. Il mitico ’Freak’ Antoni (avete per caso dimenticato gli Skiantos?) manda in distribuzione, invece, un godibilissimo, paradossale mix di composizioni originali di musicisti contemporanei e suoi testi stralunati, accompagnato dall’impeccabile pianoforte di Alessandra Mostacci, un disco che sembra fatto apposta per dimostrare come si possa sperimentare e dissentire senza annoiare, né rinunciare a sorridere. Lo stesso si può dire per Trivial pussy il Cd che il ’gruppo fonografico’ Rapsodi ha realizzato utilizzando i testi di Tommaso Lisa e che accompagna l’ultima raccolta del poeta fiorentino, Pornopoemi. I quattro ’madrigali per D.J.’ che compongono il disco sono uno scanzonato, efficace, poetico sberleffo al comune senso del pudore e viaggiano sulle note di un rock di notevolissima fattura. Mi ha conquistato sin dal primo ascolto.
Ma non sono, come dicevo, solo rose. Le delusioni aspettano dietro l’angolo. E’ il caso ad esempio di Incipit di Aldo Busi, registrato dal vivo all’Auditorium di Roma. La sua voce, utilizzata poco e male, riesce a trasformare persino lo splendido, indimenticabile incipit di Seminario sulla gioventù in una piatta e noiosa lettura, in cui i tentativi di ’recitazione’ dell’autore assumono a volte aspetti imbarazzanti. Il fatto, probabilmente, è che c’è un mare a separare la vocalità sufficiente a partecipare a un talk show da quella necessaria per creare un’opera ’fonica’. Con la voce decide di cimentarsi anche Paolo Nori, che, in Learco, tenta di dare sostanza auditiva ad alcune pagine dei suoi romanzi, con l’accompagnamento musicale di Fabio Bonvicini. Ma, anche in questo caso, i risultati sono deludenti. La voce di Nori è sgraziata, tutta di ’testa, l’accompagnamento musicale resta niente più che un accompagnamento e il tutto infine è all’ascolto più che sgradevole, direi inutile. Che sia arrivato infine il momento di convincersi che la prosa ad alta voce è una contraddizione in termini? O, almeno, che non basta chiedere a qualche nome che fa ’cassetta’ di leggere le proprie opere per realizzare l’obiettivo di produrre un buon disco di letteratura?

Roberto ’Freak’ Antoni
IroniKontemporaneo
Emi Italia

Aldo Busi
Incipit
Luca Sossella editore

Tommaso Lisa
Pornopoemi
Zona

Rosaria Lo Russo
Lo Dittatore Amore
Effigie

Paolo Nori, Fabio Bonvicini
Learco
Luca Sossella editore

Marco Palladini
Trans Kerouac Road
Zona

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6 Messaggi del forum

  • > Letteratura ad alta voce: luci ed ombre. 30 gennaio 2005 22:35, di Lello Voce

    54 è un bel disco.
    Concordo e controfirmo.

    lello

  • > Letteratura ad alta voce: luci ed ombre. 25 gennaio 2005 17:53, di Latifah

    Ah. Ho appena comprato "54" di Yo Yo Mundi e Wu Ming. Davvero un "prodotto" (parola orribile, ma tant’è...) interessante.

    Vedi on line : http://latifah.splinder.com

  • Cari amici,

    intanto sorry per il ritardo nelle risposte, ma son momenti di... scrutini e così il tempo è poco.

    Conosco l’audiolibro di Scarpa che piace molto anche a me, ma io nell’articolo mi riferifo alla prosa di... ’romanzo’ e dunque non è questo il caso. Non conosco invece l’audio libro di Baricco. comunque il problema che ponevo io era di ’genere’. la prosa quando si fa ad alta voce diventa qualcosa d’altro da quel romanzo che era in origine sulla pagina: teatro? O che? Non più romanzo comunque. Se, invece, la poesia si fa fa ad alta voce è comunque poesia. Lo è più che mai. Che è tutto un altro discorso.

    un racconto ad alta voce, filò o narrazione da griot ha caratteristiche formali e sostanziali assolutamente differenti da un romanzo. Infatti quel buontempone di Baricco ci ha provato subito con il poema omerico. i risultati sono (tristemente) noti. Ma vale come prova della sua intelligenza a cogliere dov’è il .... cuore del problema.

    Charlie grazie della segnalazione. Andrò senz’latro a dare un occhiata.

    ciao a tutti

    lello

  • L’audiolibro "Venezia è un pesce" di Tiziano Scarpa è molto bello, e anche lui se la cava bene dal vivo.

  • > Letteratura ad alta voce: luci ed ombre. 17 gennaio 2005 20:07, di charlie

    Mi è capitato di assistere ad un reading performativo degli underground Ass Cult Press di Pistoia, con roba presa dalla loro collana di poesia, e potrebbero piacerti. Ti segnalo il sito di riferimento http://www.enduringpoetry.too.it/, parlavano di un cd in via di produzione. Non malvagi ma forse bisognosi di mezzi maggiori.

  • > Letteratura ad alta voce: luci ed ombre. 17 gennaio 2005 15:59, di Latifah

    Non è nuovo, e non sono certo una fan di Baricco... però a me il suo cd con gli Air ed estratti di City non è dispiaciuto.

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