[Legaville 8] Povero Pro-Chisciotte...

Quotidiani E-Polis - Il Treviso, 2006 14 ottobre 2006 Politica e movimenti
[Legaville 8] Povero Pro-Chisciotte...

Povero Pro-Sceriffo, anzi, a dirla con lui che piange alti lai sulla Tribuna, povero Pro-Chisciotte, tradito dalla sua Dulcinea trevigiana. Il fatto è che a Legaville hanno vinto i No: anche se a raccontarlo magari non lo si crede, nella capitale della cecità leghista si fa avanti qualche barlume di democrazia e di senso comune. 296 voti di differenza sono nulla, certo, ma la pietruzza a volte preannunzia la frana. Il supposto feudo, la Marca, ha detto No al Pro-Marchese. Hai voglia a soffiare sul fuoco del razzismo, dell’arroganza, degli ‘schei’, della Razza Piave, hai voglia a tagliar panchine, a perseguitare immigrati, a sbeffeggiare i diversi, hai voglia a trattar la cultura come se fosse un gadget, la cosa pubblica come faccenda privata, a riempire la città di aiuole e fiorellini, con tanto di caprette, ‘cunici’ e staccionate tipo vecchio west, hai voglia a flirtare con la destra più impresentabile e fascista, a solleticare il ventre molle del privilegio e dell’egoismo: non c’è stato niente da fare. Di fronte allo sproposito di legge Costituzionale messa su in baita da quella buona lana di Maglietta Calderoli, persino il cuore ultra-leghista di Treviso ha fatto un passo indietro, ha avuto un sussulto, ha messo in moto il suo istinto di sopravvivenza. E i Sì hanno perso, proprio qui a Legaville. Il Pro-Chisciotte c’è rimasto male: lui ci rimane sempre male quando gli altri dimostrano di avere idee libere ed autonome. Il PoPPolo m’ha tradito, ha berciato, cioè s’è stufato di fare il gregge, e ha iniziato a decidere con la sua testa e lui disperato delira di un Italia borbonico-leninista nelle mani di Stalin e Franceschiello. Pro-Chisciotte è tanto triste, non riesce a consolarlo nemmeno Gianpaolo SanchoPanza Gobbo dicendo che la colpa è di quei terroni degli statali che lavorano qui: la panzana è tanto grande che non ci crede nemmeno il suo nobile hidalgo. Perché, e di questo gli va dato atto, Pro-Chisciotte non è uno che prova a nascondere il suo naso dietro un dito, anzi da vero Pro-Cirano, la dice tutta. Meno i suoi, che accampano scuse e parlano d’altro, si esercitano nel nobile sport dello scaricabarile. Ma ha ragione il Pro-Chisciotte: è finita la grande illusione. Non si preoccupi, Pro, da oggi ne è nata un’altra, che speriamo non resti solo un’illusione, quella che Legaville, pian piano, possa tornare ad essere quello che è sempre stata: Treviso.

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