[Legaville 54] Droghe padane

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 54] Droghe padane

Dall’entrata in vigore della famigerata legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti è ormai passato abbastanza tempo per provare a fare un primo bilancio. Ci ha pensato una bella inchiesta di Marco Mostallino sulle nostre pagine, qualche giorno fa. I risultati sono tristemente quelli previsti dagli antiproibizionisti: anzi peggio. Equiparare la cannabis alle droghe pesanti, in un accesso di sciocco furore proibizionista, ha avuto il solo risultato di gettare fuori mercato le cosiddette canne, aprendo enormi spazi di espansione alle droghe pesanti, infinitamente più dannose e socialmente pericolose, dalla cocaina all’ecstasy, con in più un evidente rivitalizzarsi del consumo dell’eroina, una volta droga da sfigati, ora al centro di una complessa operazione che tende a presentarla, grazie a percentuali di purezza che ne permettono l’uso sniffato, come la sostanza più di moda dei prossimi anni. E questa è certo una pessima notizia. A lamentarsi e a puntare l’indice contro la legge sono gli stessi tutori dell’ordine che si trovano costretti a perseguire (e a perseguitare) miriadi di ragazzini, o di attempati consumatori cronici di cannabis, socialmente integrati ed inoffensivi, senza avere il tempo per colpire i pusher di sostanze pesanti, le mafie, insomma. E’ evidente che se il rischio è lo stesso, chi delinque preferirà vendere sostanze meno ingombranti e ben più remunerative, come cocaina o eroina, i cui prezzi precipitano, mentre aumentano enormemente quelli della cannabis, con il conseguente passaggio dei consumatori di canne, soprattutto dei più giovani, a sostanze ben peggiori. Qui da noi, a Legaville, sta capitando più o meno la stessa cosa. In Veneto, anzi, il danno è stato doppio, con l’effetto di cortina fumogena (è proprio il caso di dirlo) che la legge ha avuto sul più grave tra i nostri problemi di tossicodipendenza: l’alcolismo. Nel frattempo, l’ineffabile Tosi, che prima di amministrare Verona amministrava la nostra salute, spendeva tempo e soldi per diffondere la mega-bufala sul Vaccino Anti-Cocaina, di cui già mi è capitato di scrivere. Presumo che ora lo farà da sindaco, visto che gli autori di tale mega-tarocco comunicativo si chiamano Verona Cocaina Group. Io suggerisco a Gobbo di mettersi alla pari: dia incarico a qualcuno per scoprire il Vaccino Anti-Spritz: vedi mai che, la domenica mattina, contiamo meno cadaveri a lato strada?

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