[Legaville 53] Quelli che erano a Genova...

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 53] Quelli che erano a Genova...

A recarsi a Genova dalla Marca, nel luglio 2001, furono moltissimi. C’ero anch’io: facevo l’inviato per un quotidiano del Sud, pur vivendo a Treviso da anni. A Piazza Alimonda arrivai un quarto d’ora dopo che Carlo Giuliani era stato ucciso e a quell’episodio ho poi dedicato mesi e mesi di ricerca per costruire una contro-inchiesta che facesse luce su quella tragedia. Alla Diaz, no, non c’ero, ero appena andato via. Tutto era finito, o almeno così ci sembrava e al Media Center, per le ultime corrispondenze, era rimasta una giovanissima collega. La prima telefonata mi raggiunse che ero già a Treviso: una telefonata terrorizzata in cui la collega mi raccontava quello che stava accadendo sotto i suoi occhi, nello stabile di fronte, alle scuole Diaz. Ricordo ancora con orrore la sua voce che contava le barelle che uscivano dal portone sfondato dell’edificio, le urla, le sirene, i pianti che si sentivano in sottofondo. Ne contò 36, poi la polizia arrivò anche al Media Center, Radio Gap fu spenta e così tutti i cellulari. In quel momento il giornalista inglese Mark Covell era già stato ridotto in coma a forza di calci, pugni, manganellate. Sopravviverà per miracolo. Sul massacro cileno della Diaz, intanto, calava il sipario, un sipario di omertà e depistaggi oggi appena socchiuso dalle dichiarazioni di chi parla di “macelleria messicana”. A Genova c’era anche l’On. padovano Filippo Ascierto, di AN: era in cabina di comando, con l’On. Fini, primo Vice-Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica ad occuparsi direttamente di gestione dell’ordine pubblico. E poi c’era l’attuale Questore di Treviso, Filippo Lapi, un poliziotto democratico, certamente molto diverso in quanto a concezione dell’ordine pubblico da colleghi come Canterini, o La Barbera. Lapi era il vice di Colussi, era lui che il Questore di Genova voleva mandare a comandare le operazioni alla Diaz, ma Lapi era stato ferito a una mano e così, su suggerimento di Andreassi, Vice Capo della Polizia, fu mandato un altro, il Dott. Murgolo. Insomma, tante strade portano dal Veneto sino a Genova. Chissà che percorrendone qualcuna non si riesca a trovare almeno qualche altro brandello di Verità. Alla Giustizia meglio rinunciare, perché per quella è già dietro l’angolo la prescrizione, con il rinforzo dell’indulto che, oltre a salvare i ladri, per una volta, mette al riparo anche le guardie.

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