[Legaville 49] E il miracoloso Nord Est?

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 49] E il miracoloso Nord Est?

Fabbriche che prendono fuoco, altre che, abbandonate, sono depositi di eternit a cielo aperto, che spandono da anni le loro polveri ad ogni po’ di vento, ad ogni fortunale; gru che cadono di colpo, sfondando i tetti della Provincia, mentre si progettano sempre nuovi parcheggi sotterranei su un suolo che, attraversato com’è da acque, a volte non regge nemmeno quella maledetta gru, appalti truccati e appaltatori imbroglioni, che i politici nostrani giustificano e difendono, trasformando un reato in legittima difesa, invocando che in galera vada il legislatore e non chi viola la legge: è questo, oggi, il celeberrimo miracolo del Nord Est? Sono questi gli imprenditori del Nord Est, quelli che hanno nei confronti del loro territorio lo stesso rispetto che ebbe la Down Chemical a Bophal (o a Marghera)? Quelli che delocalizzano tutto quanto possono, quanto prima è possibile, mentre qui licenziano, perché così è più semplice che rischiare investendo in ricerca, tecnologia, sicurezza? Quelli che gestiscono i cantieri, le fabbriche dove gli incidenti sul lavoro raggiungono cifre stratosferiche? Quelli che per difendersi dalla concorrenza dei ‘teroni’ non possono più contare sulla loro efficienza, ma devono darsi da fare, magari in nome della Padania, per truccare le gare? Il Nord Est del ‘piccolo è bello’ (e vincente e competitivo, grazie alle idee, ai know how) è dunque diventato il Nord Est dei palazzinari, che sta affogando il paesaggio di Zuan Bellin e di Antonello da Messina sotto fiumi di cemento? Sono questi i politici del Nord Est: figli di immigrati che organizzano ronde per perseguitare gli extracomunitari? Sono questi i nostri amministratori, che si dicono di Razza Piave, cioè figli di partigiani, di alpini, di poeti, ma, usurpando il nome di quel passato, hanno oggi un non celato debole per i ‘bravi ragazzi’ di Forza Nuova, quelli che di notte si presentano armati di spranghe per scatenare risse in mezzo a donne e bambini? Sono questi i nostri Eletti, quelli che, nella città che fu teatro della gesta di personaggi come Freda e Ventura, nella città che fu una delle capitali dell’immonda strategia della tensione, trovano normale concedere, nel Giorno della Memoria, l’uso di una piazza ai rappresentati di gruppi esplicitamente neo-fascisti che inneggiano ad Auschwitz ? Che abbia ragione Tomat? Ormai siam buoni solo per ospitare inceneritori di scoazze?

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