[Legaville 48] I cani, la droga e l’Ombralonga

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 48] I cani, la droga e l’Ombralonga

Qualche giorno fa si è tenuta una riunione indetta dal Prefetto e volta a stroncare il bullismo e il consumo di alcol e droga nella scuola, nel corso della quale il Dott. Capocelli ha ventilato ispezioni con cani antidroga all’interno degli istituti e addirittura l’utilizzo degli etilometri all’ingresso delle scuole. Della serie: meglio reprimere che curare. In ogni caso fa piacere vedere che il nostro Prefetto si dia tanta pena per la salute degli studenti trevigiani. Peccato che non abbia avuto la medesima sollecitudine nei loro confronti quando la nube nera del Panevin De Longhi oscurava i cieli della Marca, avvertendo del pericolo banche e poste, ma ignorando del tutto (in coppia con la Valorosa Provveditrice) le scuole di ogni ordine e grado. Eppure in quel momento nessuno, neanche in Prefettura, era in condizione di dire se quella nube fosse tossica o meno. In altri luoghi del mondo, per aver ignorato il principio di precauzione nei confronti di tanti minori, Prefetto e Provveditrice si sarebbero dimessi, senza aspettare che qualcuno gli chiedesse di farlo. Per altro verso, occorre che il Prefetto si renda conto che è dura cercare di convincere i giovani di una città che ospita l’ubriacatura pubblica più inutile e sgangherata d’Italia, a cui partecipano entusiasti alcuni dei politici locali più in vista, che bere fa male. E a me pare di ricordare che lui l’Ombralonga l’abbia difesa, appellandosi alle radici (e ai raspi) della cultura locale. Forse il Prefetto lo ignora, ma si educa con l’esempio, non con gli etilometri e i cani antidroga. D’altra parte siamo nell’Italia in cui deputati le cui urine erano piene di cocaina hanno varato leggi liberticide contro il consumo di una sostanza sostanzialmente innocua come la cannabis. Nulla da stupirsi allora se, nello stesso giorno in cui si tuonava contro droga e alcol, l’Integerrimo Pro rispediva scandalizzato al mittente la proposta del Sindaco di Rovereto di bandire l’alcol dalle cerimonie pubbliche. Ci mancherebbe altro, l’Integerrimo una cerimonia senza prosecco nemmeno riesce ad immaginarla. Ma, comunque, pur di trovare un accordo, io proporrei al Prefetto un patto: vada per gli etilometri davanti alle scuole, ma lui ci garantisca che ne installerà altri anche davanti a Ca’ Sugana e poi, dopo qualche mese, facciamo le medie e vediamo se a Treviso ci sono più allievi alcolisti, o politici brilli.

Altro in Politica e movimenti

Altro in Teoria e critica