[Legaville 44] La confusione è grande sotto il cielo!

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 44] La confusione è grande sotto il cielo!

La confusione è grande sotto il cielo, dunque proviamo a fare il punto. Io alla De Longhi ci sono arrivato alle 13,45, circa mezz’ora dopo che tutto era iniziato, brandendo il mio tesserino stampa in mano, convinto com’ero di dover superare lo sbarramento che le autorità avevano certamente frapposto tra la popolazione ed il disastro. Ma nessuno mi ha detto niente e a poche decine di metri da un incendio enorme ho trovato centinaia di persone (operai, curiosi, abitanti) che osservavano attoniti il rogo, mentre alcuni poliziotti, tra un’esplosione e l’altra, invitavano a tenere libera almeno la strada per permettere ai mezzi di soccorso di arrivare. Da quel momento in avanti è iniziato il balletto delle autorità: il più ineffabile di tutti è stato certamente Muraro che, alla faccia di ogni nozione medico-scientifica, è andato avanti per ore a dire che di diossina non c’era traccia, seguito a ruota dal dirigente dell’ARPAV trevigiana che, con l’incendio ancora in corso, aveva già in mano dati rassicuranti, tranne poi averne di diversi la sera, assolutamente preoccupanti, ma che comunque lui riteneva rassicuranti. Anche il Prefetto non ha brillato d’iniziativa, vertici fotocopia si sono susseguiti in Prefettura e alla fine, quali che fossero i dati scientifici, la conclusione era sempre la stessa: non c’è problema. Nel frattempo, mentre banche e poste venivano allertate, grazie alla singolare flemmaticità del Comune e del Provveditorato, nessuno avvertiva le scuole, che si sono auto-avvertite e auto-organizzate. Il giorno dopo tutti in aula, compresi i bimbi dell’asilo nido a meno di 100 metri dallo stabilimento: poi di corsa tutti a casa, ma non perché il Sindaco o la Provveditrice fossero intervenuti, solo per iniziativa di maestre e genitori. Ora sappiamo che c’era duemila volte la diossina tollerabile, ma il dottor Gallo dell’USL 9 paragona l’incendio, la cui colonna di fumo si è vista sino a Venezia, a un panevin, mentre lo scientificissimo Assessore Chiole sostiene che il solo parlare di diossina è uno sbaglio, anche se la diossina c’è. Nel frattempo ancora nessuno ci dice verbo su decine di altri agenti tossici certamente liberati dal rogo, tra cui l’amianto dei tetti in eternit del magazzino e a nessuno è venuto in mente di dare agli abitanti di Fiera uno straccio di ciclostile per spiegare cosa fare in difesa della salute. Sentiti complimenti!

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