[Legaville 37] Le ronde, la Lega e il lavoro nero

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Legaville 37] Le ronde, la Lega e il lavoro nero

A pensarci bene, questa iniziativa delle ronde di Veneto Sicuro potrebbe effettivamente tornare utile a noi tutti, anche perché, bisogna ammetterlo, in fondo hanno ragione i Rondisti: Legaville e buona parte del Veneto sono posti insicuri, in cui l’iniziativa dei cittadini è assolutamente indispensabile. Non ci credete? Provate a dare un’occhiata ai dati sugli infortuni sul lavoro, sulle morti bianche e, scusate il bisticcio cromatico, sul lavoro nero. Vedrete che diventerete paonazzi per la sorpresa. Qui si muore ogni giorno: ma non durante una rapina, o a causa di uno scippo. Più semplicemente lavorando: ammazzati da una pressa, precipitando da un’impalcatura, folgorati, o in centinaia di altri modi diversi. Addirittura, spesse volte, lavorando in nero, senza diritti e senza dignità: che si sia di Razza Piave, o invece di Razza Nilo. Per tacere dei feriti. Sono numeri a due zeri, numeri da strage. Dunque l’emergenza c’è, evidente. Cosa aspettano i Valorosi Rondisti? Invece di passeggiare al Mercato, recuperando un portafoglio e facendosene derubare un altro ‘drio man’, che vadano sui cantieri, a controllare che le norme di sicurezza siano rispettate; sguinzagliamoli, fabbrichetta per fabbrichetta, a verificare orari, retribuzioni, igiene e sanità degli ambienti di lavoro, perché, come dicono loro, qui a casa nostra ci sono delle regole e vanno rispettate: niente scippi, niente droga, niente furti e nemmeno omicidi da sfruttamento, o schiavitù mascherate da lavoro. La comunità risparmierebbe milioni di euro, sotto forma di contributi versati e indennità di malattia risparmiate; così magari da Roma ci mandano qualche altro poliziotto, di quelli veri, vestiti di blu, non le imitazioni giallo-cinesi di cui, secondo loro, dovremmo accontentarci. Non avessero abbastanza da fare, avrei un altro suggerimento: mettiamoli ad aiutare la società in un’altra emergenza, quella della regolarizzazione degli immigrati, un tema che a loro sta tanto a cuore. Che diano una mano alle Forze dell’Ordine: potrebbero compilar moduli, soccorrere donne e bambini sfiniti dalle chilometriche e vergognose file che ogni anno si riformano sotto la Questura, distribuire acqua e panini a quelle centinaia di esseri umani che attendono, pazientemente, il proprio turno. Il turno per ridiventare, da ombre che sono, lavoratori, cittadini, Razza Umana anche loro.

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