[Legaville 32] Come sono inurbani questi vecchi razzisti

Quotidiani E-Polis - Il Treviso, 2007 22 gennaio 2007 Costume e società
[Legaville 32] Come sono inurbani questi vecchi razzisti

A tener dietro alle dichiarazioni riportate dalla carta stampata, qui a Legaville, c’è da restare abbacinati, fino al punto di credere di essere stati precipitati al centro di un incubo, che, se non fosse tragicamente vero, indurrebbe, per certi versi, a sbellicarsi dalle risa: si va dalle fiere dichiarazioni dei militanti di Forza Nuova che si dicono pronti a presidiare i cimiteri per impedire le sepolture islamiche (ma fortunatamente tacciono su quelle ebraiche, confuciane e buddiste), sino alle fantasmagoriche esternazioni del Comandante dei Vigili Urbani, Salmaso, che sostiene che chiudere il centro ai giovani nelle ore notturne significherebbe abbandonarlo nelle mani di «papponi nigeriani, ladri rumeni, spacciatori albanesi». Al senso comune, comunemente diffuso in ogni civiltà post-illuminista, viene allora da farsi alcune domande. Ad esempio: posto che i nipotini del Fuhrer abbiano ragione e che di sepolture islamiche in terra cristiana non se ne debba parlare, come si farà con le salme, che pure continueranno ad esistere alla faccia della dannunziana volontà loro? Le abbandoneremo a lato strada, perché se ne occupino i cani? Costringeremo per legge all’esportazione in patria di tutte le salme extracomunitarie entro e non oltre una settimana dal decesso, approntando all’uopo una speciale zona-deposito attrezzata con container refrigerati? Approveremo una norma che preveda per tutti gli extracomunitari defunti l’obbligo alla cremazione, così che i resti mortali possano essere custoditi nelle case dei parenti (posto che ce l’abbiano, casa e parenti, intendo) senza disturbare con la loro presenza le salme cattoliche? Seconda osservazione: Salmaso ha ragione quando sostiene che ‘desertificare’ il centro cittadino significa abbandonarlo nelle mani di malintenzionati, io stesso ho sostenuto più volte che la migliore delle ronde è una vita notturna ricca di stimoli. Ma che ragione c’era di definire etnicamente il reato? Detto così sembra che la caratteristica principale dei nigeriani sia fare il pappone, quella dei rumeni rubare, mentre gli albanesi, ovviamente, sono tutti spacciatori. Ne conseguirebbe che noi italiani (padani compresi) siamo tutti mafiosi e corrotti? Salmaso sarà pure il capo dei Vigili Urbani e i neofascisti si chiameranno pure Forza Nuova, ma a me le loro dichiarazioni sembrano frutto di inurbana e vecchissima barbarie.

Altro in Costume e società

1 Messaggio

  • La definizione etnica di chi commette il reato nei media -normalmente amplificato mediaticamente se commesso da immigrati o nomadi, mentre per quello commesso da italiani (fatta eccezione, su La Padania o a Telepadania, se commesso da meridionali) è, a pari gravità, sempre molto meno rappresentato mediaticamente- è ed è stato un potentissimo strumento utile a creare quella xenofobia e razzismo tanto funzionali a questa coalizione di governo per imporsi, nonostante l’applicazione di politiche sistematicamente contrarie ai diritti della stragrande maggioranza della popolazione italiana.
    Quando Strauss-Kahn è stato incriminato per molestie sessuali, oso sperare che l’opinione pubblica e tutti i giornalisti sarebbero insorti contro chi avesse voluto specificare che è ebreo, perché è solo per creare razzismo lo si specificherebbe. È invece diventata abitudine dei media specificare la nazionalità di chiunque commetta un reato. Viene da pensare che un popolo si può guadagnare che il razzismo nei suoi confronti non sia più tollerato solo dopo un olocausto (anche qui oso sperare che non ci si arrivi, ma se guardiamo ai CEI...), ma non è così perché Rom e Sinti non hanno guadagnato questo rispetto neanche dopo l’olocausto.
    Se ogni volta si specifica la squadra tifata da chi commette un reato, è piuttosto probabile che, alla fine, i tifosi della squadra rivale finiranno per aggredire i tifosi della squadra presa di mira dai media.
    A che livelli di illetteratezza politica hanno ridotto l’Italia questi anni di propaganda xenofoba è sotto gli occhi di tutti. Ricostruire civiltà non sarà facile.

Altro in Teoria e critica