[Legaville 27] Il Re è nudo (l’ipocondrica Sinistra trevigiana)

Quotidiani E-Polis - Il Treviso, 2006 5 dicembre 2006 Politica e movimenti
[Legaville 27] Il Re è nudo (l’ipocondrica Sinistra trevigiana)

A volte delle cose positive accadono anche a Legaville, la città con la vita politica più atrofizzata d’Italia. Mi riferisco alla decisione di Gianpaolo Sbarra di autocandidarsi alle elezioni comunali del 2008 come possibile aspirante Sindaco del centrosinistra. In realtà le mie simpatie politiche sono lontane da quelle di Sbarra, io disobbedisco spesso e volentieri, a volte su faccende che per lui sarebbero incondivisibili. Dunque è probabile che su molti aspetti di un suo ipotetico programma io potrei non convenire affatto. Ma il punto non è questo. Io sono d’accordo con quanto ha fatto Sbarra, prima che sul merito, sul metodo. Proprio su quello, insomma, su cui più si sono appuntate molte delle critiche degli esponenti del centrosinistra, abbastanza ‘stoned’ dalla sua iniziativa. Certo, tutto questo può apparire imprudente, Sbarra mette il carro davanti ai buoi, eppure, nel fare ciò che nessuno si aspettava, nell’affidarsi a quella che sembra una gaffe politica, smaschera l’ipocondria della sinistra trevigiana, mette il dito nella piaga di un costume fatto di trattative estenuanti, ripide come montagne, che alla fine, non se ne dolga nessuno, non hanno fatto che partorire topolini, candidati anodini come il Re travicello per le rane dello stagno esopeo, che, per star bene a tutti, dovevano avere nel DNA una tonalità grigia, in cui i colori degli aderenti al patto potessero confondersi, per non disturbarsi l’un l’altro. Il tutto realizzato in zona Cesarini e spesso portandosi sul gobbo (è proprio il caso di dirlo) la rassegnazione dell’agnello sacrificale, quell’aria un po’ polverosa che hanno tutti i cosiddetti ‘candidati di bandiera’. Sbarra prende tutti in contropiede, costringe ad aprire sin da ora la riflessione, stimola a progettare, rivendica (e io sono con lui, su questo punto, sia nel merito che nel metodo) la partecipazione degli elettori attraverso le primarie. Insomma, in un tempo in cui spesso sembriamo trasformati in adolescenti gombrowicziani, Ferdidurke ‘culculizzati’, buoni solo a dissimulare, a rimandare, a mediare, a architettar compromessi senza comprometterci, Sbarra fa una cosa da adulto: si prende una responsabilità, e se la prende intera, come quell’unico ragazzo che ebbe il coraggio di urlare: il Re è nudo! E il primo che ha il coraggio di urlare il Re è nudo è un candidato da non perdere d’occhio.

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