[Legaville 13] Parola di leghista...

Quotidiani E-Polis - Il Treviso, 2006 14 ottobre 2006 Costume e società
[Legaville 13] Parola di leghista...

Il bello di un politico è l’affidabilità. Il cittadino si attende che chi lo rappresenta, l’eletto del popolo, come piace dire a Legaville, non racconti bugie, e non si smentisca, almeno non tra colleghi dello stesso partito. Invece accade tutto il contrario. Il Senatore Stiffoni, che con l’amministrazione comunale non c’entra nulla, ma che esterna e decide sulla base del particolare codice medievale della Padania, che fa di tutta l’erba una tribù, dichiara che dell’antenna in Piazza Matteotti non se ne fa più nulla, che forse persino un leghista è in grado di trovare un posto alternativo per tale mostruosa e radiodannosa chincaglieria. Ma ecco che l’Assessore Chiole, come se niente fosse, dichiara che invece si farà, che è già lì pronta e sottolinea, con mossa argutamente scaricabarilesca, che ormai dipende da Telecom, che ha tutte le autorizzazioni in regola, la quale la installerà, a parere di Pilato Chiole, quando meglio vorrà. E così al cittadino comune, che non ci capisce più nulla e che si sente bastantemente preso in giro dai due autorevoli padani, non resta che la speranza che le prossime antenne le installino direttamente nel soggiorno di Stiffoni e Chiole. Altro giro, altra smentita. Il Pro-Sceriffo annuncia – gaudium magnum! – che i soldi per il restauro della Porta San Tommaso ci sono, perché li ha trovati lui (che con i lavori che sono di competenza della Sopraintendenza non c’entra nulla) grazie a Veneto Banca e a Rogra, società che gestisce lo spazio pubblicitario sulle impalcature. Alla Rogra cascano dalle nuvole, diffidano il Pro, loro non ne sanno e non ne vogliono sapere nulla. Ma lui, l’intrepido Pro, non si scompone più di tanto: sì è vero, in effetti forse ha messo il carro davanti ai buoi, a Veneto Banca c’è l’intenzione, ma nulla di certo, e la Rogra non ne sapeva nulla, ma poichè questa è cosa, a Suo Insindacabile Giudizio, necessaria per la città, la società pubblicitaria non deve prendersela più di tanto. In queste cose decide lui e dunque inizi a cercare schei, perchè tanto quella sponsorizzazione dovrà concederla comunque. E così al cittadino, quello di prima, non resta che sperare che, se la Rogra fa come dovrebbe fare, e cioè non sponsorizza proprio nulla, gli schei per la Porta ce li metta di tasca sua lui, il Pro-Sponsor.

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