[Legaville 12] Writers leghisti

Quotidiani E-Polis - Il Treviso, 2006 14 ottobre 2006 Costume e società
[Legaville 12] Writers leghisti

C’è solo una categoria di persone che il prode Pro-Sceriffo odia più di immigrati, ‘teroni’, intellettuali e comunisti: sono i writers. I baldi giovanotti se ne vanno nottetempo a dipingere (ad imbrattare, a parere del Pro) degli splendidi muri di cemento armato, come il sottopasso di via Sarpi, infrastrutture così belle che, se non fossero tanto ingombranti, verrebbe voglia di toglierle da dove sono per esporle, insieme alla fantasmagorica antenna di Piazza Matteotti, al Museo d’Arte Contemporanea. Ne hanno beccati 3, giorni fa, che provavano a rendere umano il sopraddetto sottopasso a colpi di bombolette. L’uomo scrive sui muri da secoli, chi non ci crede faccia un giro tra le vie dell’antica Pompei e scoprirà che i writers sono sempre esistiti. Al Pro è venuta doppia rabbia, per l’imbrattatura e perché a beccarli non sono state le guardie padane, o i prodi vigili, ma i poliziotti del Questore Lapi, quello che difende i ‘singani’. Così, da bravo Pro-Bean, giudice dei territori ad Ovest del Silos, ritira fuori la sua ignoratissima taglia per chiunque faccia catturare gli autori di questi che lui definisce «veri e propri crimini» (riferendosi probabilmente anche al suo collega di partito, quel Tovenati, assessore comunale a Mareno di Piave e consigliere provinciale, sorpreso a scrivere sui muri del cimitero di Vazzola) e promette una «battaglia spietata». Sarà come quella che ha già iniziato contro i ratti, annunciandola con il suo solito buon gusto: «parte la pulizia etnica panteganesca». La battaglia è necessaria perchè i toponi hanno invaso la città, che ha fognature un po’ sbrindellate alla faccia delle sue aiuole, e non sono i più i tempi in cui c’era lui, il Pro dodicenne, novello Davide, che «le mirava tutte con la fionda». E allora a me è venuta un’idea: il Pro, invece di passare il proprio tempo a perseguitare singani, tossici e immigrati, potrebbe essere impiegato in modo più efficace per la cittadinanza tutta. Diamogli fionda, proiettili e una bella divisa con lo stemma del gladio (o del battaglio) padano che schiaccia la zoccola e sguinzagliamolo per le strade di Legaville a caccia della pantegana terrorista. Che sia lui il nostro nuovo Buffalo Bill, anzi Rat Bill del Far East. Ogni 100 pellicce consegnate avrà diritto a una vasca di prosecco dove fare il bagno.

Altro in Costume e società

Altro in Teoria e critica