La strordinaria ondata delle poetesse anglofone

6 settembre 2004 Articoli e recensioni
La strordinaria ondata delle poetesse anglofone

In America l’hanno chiamata the extraordinary tide, cioè la ’straordinaria ondata’. Mi riferisco alla grande qualità e quantità della letteratura prodotta da donne. E quello che vale per l’America vale per l’Italia: basti qui citare i nomi di Rosaria Lo Russo, Elisa Biagini, Mariangela Gualtieri, Sara Ventroni, Maria Angela Bedini.
Tutta di autrici femminili contemporanee e tutte di lingua inglese è composta un’intrigante antologia tematica, Men / Uomini, che riunisce testi provenienti da sponde geografiche e stilistiche spesso lontanissime, dall’India all’America, dalla Gran Bretagna alla Nuova Zelanda, dal sarcasmo bruciante di Wendy Cope («Lo scrivano di notte i fuochi artificiali / certi uomini sono più o meno normali»), di Liz Lochead («mi hai lasciato soltanto / ritagli di unghie (…) / (…) posacenere / mezzi pieni tazze / sporche coi rimasugli del tuo / goccetto»), della spietata Tu Jane di Carol Ann Duffy ( «La notte le mollo addosso una scorreggia all’olezzo di guinnnes / a mia moglie, che mi si rannicchia contro dopo che l’ho scopata / (…) Son tutto muscoli / (…) capofamiglia. Padrone a casa mia. Quadrato.»), delle sprezzature di Margaret Atwood («Quando le donne lavano le mutande è un lavoro domestico / Quando lo fanno gli uomini un avvincente cruccio»), fino alla tenerezza quasi surreale di Erica Jong , alla commozione di Karen Alkalay-Gut, alla lieve, disincanta ironia di Selima Hill e del suo splendido Ritratto del mio ex marito in forma di valigia (Ascoltami Signore, lo so che mi vuoi aiutare, / ma me la daresti una valigia piuttosto? / (…) E ne vorrei una che sia buona per davvero / e che mi ami per sempre»).
Padri e mariti, figli e amanti: la costellazione maschile (i suoi vizi, i suoi tic, le sue qualità e i suoi difetti) viene sfogliata, petalo dopo petalo, da polpastrelli letterari raffinati, che non cedono mai alla faciloneria ideologica. Da questo punto di vista il tentativo di offrire una «testimonianza, parziale ma significativa, di quella coralità di voci che sono espressione dello sguardo femminile contemporaneo sull’universo maschile» è perfettamente riuscito e l’antologia possiede una sua coerente piacevolezza, che trasporta il lettore sino all’ultima pagina.
Ma altro e più decisivo viene fuori da questo testo, ed è cosa che riguarda più in generale la poesia. Per un verso, una buona parte delle autrici, pur essendo state pubblicate negli Stati Uniti, o in Gran Bretagna, non sono, né europee, né WASP, a segnalare, come rilevato dai curatori, che sempre più forte è l’influenza dei flussi migratori sulla poesia contemporanea «soprattutto in termini di ibridazioni culturali e di produttive mescolanze»; per altro lato, risulta evidente quanto una delle caratteristiche formali dell’extraordinary tide sia il definitivo affermarsi di un «atteggiamento concreto ed esistenziale, quotidiano ed antiaccademico che percorre la poesia femminile contemporanea in lingua inglese sin dai tempi delle grandi maestre confessionali Sylvia Plath e Anne Sexton».

Men / Uomini
A cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti
Le Lettere, €.15.00, pp.204

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4 Messaggi del forum

  • Caro Aldo,

    grazie per l’attenzione e per la stima.

    Per quanto riguarda il libro, nessuna autoflagellazione. Detto questo: con l’aria che tira in giro, mentre integralismi neo-medievali da burka si mescolano a ’fascio-turiddate’ e machismi nostrani da body guard a go-gò, essere un maschio non è ’buona stampa’. Ahinoi!

    Sul versante stilistico: ho realmente apprezzato molti testi compresi nella scelta. Altri meno, ovviamente, ma globalmente il testo mi è parso un’operazione riuscita.

    Sia chiaro: non sono un anglista, solo un poeta incuriosito (e spesso ammirato) dalla scrittura di uno degli altri sessi... che tra l’altro è solo uno tra molti, visto che in quel campo lì, per fortuna, di bipolarismo non c’è più traccia. Quindi posso sbagliarmi. cercherò l’antologia di Minum Fax per confrontare. Ma questa che recensisco io è un’antologia tematica, un genere da noi praticamente inesistente e dunque, secondo me, meritevole di interesse.

    Ancora grazie per l’attenzione.

    lello

  • > La strordinaria ondata delle poetesse anglofone 15 settembre 2004 21:21, di aldo

    caro lello,

    ti seguo e ti stimo, mi sorprende quindi che anche tu cada nell’autoflagellazione maschile citando come meritevoli di attenzione versi di sconcertante banalità
    e grondanti luoghi comuni femminili sull’universo degli uomini

    esistono ottime poetesse di lingua inglese, non lo metto in dubbio, ma non queste o almeno non in questi versi ;
    vedi ad esempio la Graham o la McHugh nella recente antologia edita da Minimum Fax

    a te complimenti per il tuo sito

    aldo

  • Che piglio! 10 settembre 2004 18:14, di Lello Voce

    Caro/a S

    (ma perchè almeno non vi firmate con un nome intero, anche se falso?) e secondo te io pensavo che fosse un elenco completo?

    Non basta a chi e a che?

    Scusa ma il tono tuo è piuttosto sbrigativo, non credi?
    grazie dell’attenzione...

    lv

  • interessante ma quell’elenco iniziale non basta - manca di altre poetesse assolutamente all’altezza se non addirittura più forti --- quindi non basta --- s

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