Il faro di Hicksville #02 - I fumetti non si leggono Autoanalfabeta incontra Boris Battaglia

Autoanalfabeta University of Utopia 31 gennaio 2015 01. Autoanalfabeta University of Utopia
Il faro di Hicksville #02 - I fumetti non si leggono Autoanalfabeta incontra Boris Battaglia

Seppur dotato di sonoro, quando andiamo al cinema diciamo che andiamo a "vedere" un film, non ad ascoltarlo. Quando affrontiamo un fumetto, diciamo che lo "leggiamo". Ma è davvero così? Eppure, sia un film che un fumetto, raramente li giudichiamo per quello che abbiamo ascoltato o letto: addirittura i fumetti che non conosciamo li selezioniamo sfogliandoli, ovvero "guardandoli", non "leggendoli"; questo ancora di più avviene con la selezione degli autori per un fumetto popolare (dove chi scrive e chi disegna sovente non coincidono), spesso attraverso l’esame del book dei disegni, da cui già senza parole o senza storie è possibile valutare l’abilità nel raccontare. "I fumetti si guardano, non si leggono" è il primo assioma di Boris Battaglia. Cui segue "nè prima scritto nè poi disegnato". Cui segue ancora "meglio ladro che critico di fumetti". Tre slogan che sono un’identità, un’idea di fumetto quasi fuori dai tempi, soprattutto in questi, di tempi. La data stessa della nascita di questa grammatica è spesso sovrapposta a quella della sua diffusione industriale, quasi il cinematografo non fosse stato inventato prima del suo sviluppo industriale e facessimo risalire la sua origine al primo biglietto strappato, o la poesia nascesse in concomitanza con la prima riproduzione in più copie di un testo. Purtroppo non ho trovato, in questa prima occasione, sponda in Boris per parlare di performance di fumetto, altro tema che starà a cuore a questa rubrica dell’University of Utopia. Giusto il reading de LMDM di Gipi e una considerazione sull’esposizione pubblica di un momento privato, ma con la promessa di rivedersi sull’argomento.

Invece è bastato accennare al fumetto "guardato" per spaziare da Carlos Gimenez a Bleu di Lewis Trondheim, dall’immancabile Andrea Pazienza al Reinhard Kleist di Castro, fino alla scrittura grafica di Gianluca Costantini. Libri e autori a volte famosi a volte dannatamente sconosciuti, uniti da una ricerca comune nei dintorni del fumetto inteso come graphein, che sia testo disegnato o disegno scritto.
Non mi resta che augurarvi buoni ascolti, buone visioni, buoni spunti: questo testo, insufficiente e approssimativo, è solo il punto di partenza nello scorrere materiali potenti, che parlano e raccontano più di quanto un racconto in forma testuale può lasciare intendere sulla magia del fumetto.

Ci rivediamo sul faro a settembre, quando riprenderanno i corsi di fumetto presso Autoanalfabeta University of Utopia, dove non si impara niente se non a guardare i fumetti anche da altri, necessari, punti di vista.

Claudio Calia

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