Il De Vulgari Eloquentia di Silvio&Co...

31 ottobre 2004 Politica e movimenti
Il <i>De Vulgari Eloquentia</i> di Silvio&Co...

L’Italia è il paese della ’Questione della lingua’. Quanto discorrere, nei secoli, da Dante a Manzoni e Pasolini, da Petrarca a Gramsci e Sanguineti, su come dire ciò che si vuole dire. Alla fine un equilibrato accordo sembrava si fosse raggiunto, a dispetto del fatto che, alla lunga, Mike Buongiorno e Lascia o raddoppia si fossero rivelati più efficaci dei Promessi Sposi.
Oggi, però, pare proprio che i tempi siano maturi per riaprire la discussione. Ne siamo grati all’attuale maggioranza che sta radicalmente ristrutturando il rapporto tra segno e significato nel bell’idioma in cui ’il sì suona’.
Qualche esempio: la parola ’opposizione’, che da secoli indicava la parte politica che in democrazia si oppone a quella che governa, deve essere sostituita, a parere del Luminoso Ministro Gasparri, da altra - più pregnante - espressione, quale: ’terrorista’, che risponde meglio alla bisogna. Tempi amari anche per certe espressioni un tempo ritenute politically correct, come ’gay’, o ’omosessuale’. D’ora in avanti il nuovo De Vulgari Eloquentia di Silvio&Co, nel capitolo affidato al Buon Ministro Tremaglia, prevede che si usino espressioni più schiette ed efficaci: ’culattone’, ’finocchio’, ecc., mentre per le inviate speciali delle TV italiane in Iraq, che non siano completamente embedded , l’espressione pretta sarà ’veline’ (di Saddam, nello specifico). Novità anche in campo di idioletto medico: quelli che una volta erano semplici ’consumatori di marijuana’, oggi vanno definiti come ’tossici’ o più genericamente ’drogati’, mentre coloro che usano etti di cocaina, specie se facenti parte della squadra di Governo, vanno definiti come ’pazienti sottoposti a terapia medica’, i loro pusher (altra espressione ormai permessa solo per la vendita di spinelli e pasticche a sgallettati vari), invece, sono ’amici e esperti che contribuiscono alla buona riuscita della terapia’. Naturalmente, i ricercatori favorevoli alla procreazione assistita eterologa, invece che ’medici’, vanno da oggi, più efficacemente, definiti ’nazisti’, mentre la parola ’assassino’, una volta riservata esclusivamente a delinquenti e terroristi, va estesa a tutti i sanitari che accettino di praticare l’aborto terapeutico.
Ovviamente, noti pubblicitari e giornalisti free-lance che venissero eventualmente assassinati in Iraq in circostanze oscure, altro non saranno che ’simpatici caciaroni’, simpliciter, ’rompiballe’ (termine che potrà essere utilizzato anche nel caso di noti economisti che siano così imprudenti da continuare a uscire da casa anche se è stata loro appena tolta la scorta), mentre per le volontarie delle Ong che da anni operano nei teatri di guerra e che sono così stupide da farsi rapire da questo o quel servizio segreto travestito da terrorista arabo, c’è tutta la catena - questa sì tradizionale - dei sinonimi dell’antichissimo lemma ’cortigiana’, estensibile, ad libitum, a tutte le facenti parte della cosiddetta area pacifista. Il termine stesso ’pacifista’ andrà, inoltre, del tutto abolito e proibito e sarà sostituito dall’espressione ’complice del terrorismo’, o ’seguace di Pilato’, poiché, come ampiamente dimostrato dalla letteratura francescana, il vero amante della pace è certamente favorevole a qualsiasi guerra preventiva.
La discussione più interessante, però, si è sviluppata ultimamente intorno alla parola ’mercenario’… A seguire uno di quei vecchi e ormai inutili e ponderosi libri chiamati Vocabolari, il Palazzi-Folena, la parola ’mercenario’ indicherebbe, sin dal 1292, chi «presta la sua opera esclusivamente per il compenso materiale che ne ottiene» e specificatamente «soldato di professione che presta servizio presso uno stato straniero o al soldo di gruppi politici o economici». Nessun dubbio, dunque: Agliana&Co erano certamente dei ’mercenari’, visto che erano armati, svolgevano un compito militare («che appartiene o serve alle forze armate»), erano al soldo di «gruppi politici o militari» che li avevano assunti perché badassero alla loro protezione. Invece no, e il povero GIP di Bari che l’ha sostenuto avrà le sue gatte da pelare: non solo non si trattava di ’mercenari’, ma di ’body-guard’ o ’operatori della sicurezza’ (un tipo un po’ particolare di operatore ecologico, insomma), ma, visto che non erano ’mercenari’, non era nemmeno il caso di ipotizzare il reato cui lo sprovveduto giudice si riferiva.
E il GIP barese pagherà il fio della sua ignoranza filologica. Ben gli sta! La prossima volta, invece di fidarsi di un qualsiasi Zingarelli, Folena o Devoto, farà bene ad andare a ripetizione di Italiano dal noto linguista Sandro Bondi, Membro Emerito dell’Accademia della Tresca.

Altro in Politica e movimenti

Altro in Teoria e critica