[Delicatessen 76] Laici double-face

Quotidiani E-Polis - Ed. Nazionale, 2006 14 ottobre 2006 Politica e movimenti
[Delicatessen 76] Laici double-face

Di due cose sono certo: prima di tutto di essere laico, anzi laicista, e dunque di essere assolutamente favorevole ai PACS, che, anzi, così come sono formulati nel programma del centro sinistra, mi sembrano solo un compromesso che tenta di portare a casa capra e cavoli. Ma è comunque meglio di niente, il minimo per raggiungere la soglia di civiltà richiesta ad una democrazia avanzata. La seconda cosa di cui sono certissimo è di essere favorevole ad un’amnistia che permetta, almeno a coloro che stanno pagando per reati minori, di uscire da quell’inferno che sono le nostre patrie galere, zeppe di ladruncoli e tossicodipendenti, truffatorelli e immigrati, risultato eccellente di un sistema legislativo che blandisce i bancarottieri e perseguita chi si fuma uno spinello. Dunque fa bene chi, come Bertinotti, chiede l’amnistia e lotta per i PACS. Quello che non riesco a capire, che proprio non mi va giù, è la nonchalance tutta ‘politica’ con la quale si accetta senza battere ciglio, anzi tessendone il plauso, l’invito alla clemenza nei confronti dei detenuti avanzato dalla Chiesa, immediatamente dopo essersi scandalizzati per quanto blatera Ruini a proposito di PACS, gridando alla violazione della laicità dello stato. Ora questo benedetto stato sarà pur laico sia quando condanna un ladruncolo e assolve Berlusconi (o la fa fare franca a Izzo e Ghira) che quando decide di stabilire le regole e i diritti della convivenza tra eguali. Non è problema di carità cristiana, è problema di giustizia. La vecchia, laicissima questione dei delitti e delle pene, che con la CEI non c’entra nulla.

Altro in Politica e movimenti

Altro in Teoria e critica