[Delicatessen 75] Interno di famiglia con inganno...

18 maggio 2006 Costume e società
[Delicatessen 75] Interno di famiglia con inganno...

Quante volte l’ho vista questa scena: il padre si fa beffe del figlio che guarda rapito il wrestling. “Ma cosa guardi? Ma non vedi che è tutta una finta?”. Già, proprio così, il wrestling è tutta una finta, o, se preferite, una commedia, in cui tutto è stabilito e in cui i colpi scambiati, calci, testate, violenze di ogni genere, sono solo la loro mimica, come sul set di un film nel quale, per una volta tanto, i protagonisti siano gli stunt-man. Il bello è che, di fronte allo smascheramento paterno, il figlio resta generalmente impassibile, o risponde con un grugnito che significa, più o meno: “e allora?” Il genitore ne è stupefatto: per quale ragione bisognerebbe appassionarsi ad un match finto, ad una gara che è solo la sua rappresentazione? Lui è abituato ad appassionarsi al calcio, uno sport vero, a tifare fino all’afonia per Del Piero, Totti e compagnia. Chi ha ragione tra i due? Il figlio, naturalmente. Lui lo sa di partenza che tutto è finzione, spettacolo. Al wrestling non chiede nulla di più di ciò che chiede ai suoi giochi Playstation: un simulacro di combattimento, la rappresentazione simulata della violenza. Un po’ come si faceva noialtri con i fuciletti di legno, urlando: bum, bum! Il padre, invece, nonostante secoli di scandali, continua a credere che il calcio sia uno sport vero, in cui vince il migliore. Mentre è un inganno premeditato, un grande business, dove di genuino è rimasta soltanto l’ingenuità un po’ tonta dei padri che schizzano dalla poltrona urlando: Goal! davanti allo sguardo stupefatto del figlio che prepara il suo deck di carte Yu-Gi-Oh.

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2 Messaggi del forum

  • [Delicatessen 75] Interno di famiglia con inganno... 2 settembre 2006 13:29, di oximor

    a me viene di dire che invece la pericolosità di questo "spettacolo" , di questa finta lotta , stia invece proprio nella sua finzione. In un incontro di boxe dove il pugno fa male veramente, dove lo schizzo di sangue è vero sangue, dove a volte si muore veramente, dove la violenza è violenza vera si partecipa a un dramma vero... non c’è niente da ridere... finito l’incontro durante il quale si è parteggiato per l’uno o per l’altro (per spirito nazionale o regionale o semplicemente per sbuffo estetico - si preferisce questo a quello per la faccia o l’acconciatura o il colore dei calzoncini - ...) finito l’incontro, accanto all’esultanza per il vincitore non manca uno sguardo pietoso per lo sconfitto... in un gioco crudele non manca un momento di umanità...
    Quando invece si tratta di un videogioco con improbabili protagonisti "umani" tutto si ferma al limbo della finzione... pura osservazione per un puro "divertimento" senza nessun moto del cuore...
    Stacco della/dalla realtà ... continuazione del mondo virtuale con altri mezzi... niente è vero... riso senza pathos... solo spettacolo... vita altrove... forse ... se vita è

    Vedi on line : http://addiario.blog.tiscali.it/

  • [Delicatessen 75] Interno di famiglia con inganno... 29 agosto 2006 23:17, di Claudio

    Concordo Lello. Per quanto anche dal calcio "corrotto", in campo si possa trarre molta poesia: banalmente, anche se Maradona era un cocaionomane corrotto, le sue magie rimanevano puro genio. Ho giocato a calcio e conosco la corruzione di alcuni ambienti, a partire dai settori giovanili. Ma ci dev’essere un motivo se artisti nostrani e d’ogni parte del mondo -specie il sudamerica- sono tuttora stregati da questo sport: come ebbe a dire Spike Lee per il basket, è "poesia in movimento".

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