[Delicatessen 67] Santità, che mi dice di Leo Bassi?

18 marzo 2006 Costume e società
[Delicatessen 67] Santità, che mi dice di Leo Bassi?

Santità, che mi dice di Leo Bassi? Non sa chi è? E’ un bravissimo attore che invece sa benissimo chi è Lei e chi erano i suoi predecessori. Un tale che va in giro per il mondo a fare scandalo, dicendo cose scomode e ha messo su un bellissimo spettacolo che si chiama La Revelacion, nel quale, esaltando la figura umana del Cristo, attacca quelle che lui chiama «las contradicciones peligrosas, las omisiones» della Chiesa ufficiale: la sottomissione della donna all’uomo, la paura del corpo e del sesso, il disprezzo per la natura e per gli animali, e «il mistero del Comandamento numero 5 ‘Non uccidere’ e il suo significato». Insomma è un laico ‘relativista’, un ribelle, un artista che, pur di attaccare il potere, non si tira indietro nemmeno di fronte a gesti sopra le righe, come quando a Napoli si presentò alle Poste centrali con un po’ di pacchi di ‘munnezza’ (traduco per i lettori veneti: ‘scoazze’) indirizzate ai grandi della terra. Ma Bassi provoca con il teatro, con le parole, e mai nel suo Revelacion si manca di rispetto ai simboli del Cristianesimo. Perché Le racconto queste cose? Perché qualche giorno fa, a Madrid, dopo varie altre intimidazioni, uova marce, molotov scagliate contro il teatro, insulti in cui lo si definiva «cane ebreo», qualche gruppo ultra-cattolico ha piazzato una bomba nel suo camerino. C’erano 200 persone in platea e gli artificieri sono arrivati appena in tempo. Che ne dice Santità? Siamo arrivati alle bombe in nome del Vangelo, e io che pensavo che qualche medico abortista assassinato in America bastasse a rendere già colma la misura. Ma Lei, che condanna la violenza in nome di Dio, faccia una bella azione: scomunichi i bombaroli.

Altro in Costume e società

Altro in Teoria e critica