[Delicatessen 61] Per amore della verità

24 gennaio 2006 Politica e movimenti
[Delicatessen 61] Per amore della verità

Un po’ io l’avevo sospettato. Cattolici in Italia ne trovi dappertutto. Ci parli tutto il giorno, condividi con loro il luogo di lavoro, i divertimenti, i sacrifici. E io di cattolici alla Ratzinger o alla Ruini ne ho incontrati davvero pochi. Il sospetto che mi frullava nella mente era che la premiata ditta Benedetto&Ruini&Co., su certe faccende, rappresentasse in Italia poco più che se stessa, raduni oceanici a parte. Ora è arrivata l’indagine Eurispes a darmi definitivamente ragione. I cattolici sono aumentati (+ 8%, in 15 anni), ma la pensano in maniera diametralmente opposta alle gerarchie ecclesiastiche su molti dei temi fondamentali che hanno alimentato le recenti polemiche. Sono in netta maggioranza favorevoli ai PACS, massicciamente contrari all’esclusione dei divorziati dall’eucarestia, apertissimi nei confronti dell’aborto e del divorzio. Per carità, mi rendo conto che un capo religioso parla in nome di Dio e non di un consenso popolare, ma nella storia del Cristianesimo è scritto a lettere di fuoco che ignorare i sentimenti e i valori consolidati tra i fedeli, il loro modo di ‘interpretare’ la morale e il Vangelo è stato sempre nefasto, prima di tutto per la Chiesa e i suoi fedeli. A qualcuno viene in mente un certo frate di Wittenberg, o un singolare sovrano di nome Giuseppe II d’Austria? Cosa dirà adesso la Santa Sede? Qui a parlare non sono gay e comunisti, ma normalissimi e credentissimi padri e madri di famiglia. Non sarà per questo che solo un terzo dei credenti è poi realmente praticante? Forse è il caso che il Pastore tedesco molli un po’ l’osso. Per amore della verità. A meno di non voler ritenere «provocatoria» persino un’indagine statistica.

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