[Delicatessen 46] Chi troppo, chi niente...
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A leggere le cronache di questi giorni se ne deduce che in Italia c’è chi parla troppo e chi non parla affatto. Chi parla troppo è Baglioni, che a Lampedusa da tre anni organizza O’ Scià, festival di voci più o meno note della canzone italiana, insieme (udite!) per catalizzare l’attenzione della nazione sul problema dell’immigrazione clandestina. Anche quest’anno c’era di tutto: da Barbarossa a Morgan, Antonacci, D’Alessio e Grignani, con Bob Geldof, che di certi business è maestro, in veste di bonus track. Tutti a far musica per i turisti (di sinistra, ovviamente) e a far mostra di sensibilità. "L’immigrazione clandestina non è la malattia, è la febbre" ha detto Baglioni "è per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di unire le loro voci". Come avranno fatto a riflettere ascoltando D’Alessio, Grignani e compagnia furba, nessuno lo può immaginare, ma certo è che nessuno di loro ha poi pensato di portare quei 13.000 spettatori a manifestare sotto il CPT di Lampedusa, un lager progettato per 200 persone e che ne ospita fino a 1000. Un’occasione persa per far politica davvero, piuttosto che lucidarsi le penne con i buoni sentimenti. Chi non parla affatto, invece, oltre a tutti i sunnominati, che nell’esercizio delle loro funzioni, a Sanremo o in TV, mai si sono sognati di dire una sola parola a proposito di immigrazione, è Mario Placanica, supposto omicida di Carlo Giuliani. Dopo le dichiarazioni del suo legale sulla disponibilità del buon Mario a rispondere a tutte le domande degli avvocati al processo di Genova per i fatti del G8, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Chi troppo e chi niente.
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