Chi non retrocede, in Italia, scagli la prima pietra. Nessuno vero? Piuttosto, qui da noi, a scagliar pietre sono tutti quelli che retrocedono, che sono tanti, nel campionato di calcio, nella finanza creativa e altrove. Così tanti che, infine, retrocede per l’ennesima volta la nazione intera, declassata dall’agenzia di rating Standard & Poor’s a causa dell’’aumentato "rischio di un peggioramento della situazione della finanza pubblica in uno scenario di bassa crescita insieme all’indebolimento della pressione fiscale per la diluizione dei vincoli previsti dal Patto di stabilità". Ma l’ineffabile e creativo Ministro Siniscalco si è subito consolato: "La decisione - ha sottolineato - riflette sfiducia verso il futuro, più che giudizi sul presente". E dunque perché preoccuparsi se , pur avviandoci verso il baratro, abbiamo ancora qualche giorno vita? Contento lui. Ma nessuno si faccia illusioni. Non c’è il Settimo cavalleria che correrà a salvarci. Secondo S&P le elezioni non cambieranno nulla, poichè "visto che sia il centro destra che il centro sinistra soffrono di profonde divisioni interne, sarà difficile per entrambi realizzare una strategia post-elezioni in grado di rimettere il Paese su una strada di consolidamento finanziario sostenibile". Insomma, sia pur dal loro punto di vista (che è l’opposto del mio, incline al Welfare), la pensano come me e credono che gli italiani abbiano poco da stare allegri, visto che dovranno scegliere tra Berlusconi e quelli che hanno consegnato l’Italia in mano a Berlusconi, incapaci come sono stati perfino di varare una legge sul conflitto d’interessi. Che sarebbe come dire che siamo tra l’incudine e il martello. Buone vacanze a tutti.