[Delicatessen 128] Qualunquisti di sinistra?

1 settembre 2007 Politica e movimenti
[Delicatessen 128] Qualunquisti di sinistra?

C’è poco da stupirsi del crack elettorale del centro-sinistra. Lo dice uno che l’ha votato. Io quel voto l’ho dato sulla base di un programma chiaro. Se loro fanno tutt’altro che ragione c’è di rivotarli? Dicevano di voler dare una svolta alla politica estera e dopo essersi ritirati dall’Iraq sono intervenuti in Libano e hanno dato il via libera alla base di Vicenza; proclamavano di voler difendere le pensioni e son pronti a svenderle; sostenevano che la legge sulle droghe era ‘incivile’, ma la legge è ancora lì e loro vogliono mandare i NAS in aula; hanno fatto fior di retorica sulla scuola pubblica, intanto l’edilizia scolastica crolla, mancano carta e gessi, ma le private continuano ad incassar quattrini; la sanità è allo sfascio, ma i Baroni seguitano a far miliardi; la Giustizia affoga, ma loro non lanciano salvagenti; hanno detto di essere laici e sono lì aggrappati alle sottane dei vescovi, tanto omofobi quanto i precedenti, solo più educati; se sull’immigrazione qualche passo si è fatto, sui CPT è chiaro lo scoramento dell’inventore costretto a rinnegare la sua stessa invenzione; hanno detto di voler difendere i dipendenti, ma è tutta una corsa a sottoscrivere le tesi di Montezemolo; sul conflitto di interessi si balbetta, mentre la Rai è sempre la RAI di Vespa e dei reality, anzi di più. Potrei continuare, ma non ne vale la pena, perché è chiaro a tutti che a sconfiggere Prodi non è stata la destra, ma la gente che non è andata a votare. E non perché è qualunquista, ma perché è saggia: cosa ci va a fare? A scegliere il colore del cappio con cui dovranno impiccarla?

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