[Delicatessen 123] Terroriste senza Limbo

1 settembre 2007 Costume e società
[Delicatessen 123] Terroriste senza Limbo

Sbagliare è umano, si sa, ma perseverare è diabolico, anche se a perseverare nell’errore è un porporato dell’importanza di monsignor Angelo Amato, vice della Congregazione della Dottrina della Fede, che, come se niente fosse, dichiara che l’aborto è una forma di terrorismo e l’eutanasia anche. Non ne avessimo avuto già tutti abbastanza con le imprudenti liason stabilite da Bagnasco tra famiglie di fatto e pedofilia, proprio mentre la Diocesi di Firenze si mostrava così comprensiva con un arciprete che pare non sia stato proprio uno stinco di santo, vista la sua attrazione per bambine ed adolescenti, ecco che la Chiesa cattolica rialza il tiro: da una parte non si fa scrupolo di intervenire pesantemente sulla legislazione italiana, dall’altra pretende una sorta di status separato per i suoi componenti, li copre, non li denuncia per i reati che commettono. Si accontenta del loro pentimento e si aspetta che questo valga per tutti. Un comportamento invero singolare, anche perché è cosa un po’ eccentrica andarsene in giro a predicare il ‘porgi l’altra guancia’, mentre si distribuiscono ceffoni a destra e a manca. Ma non basta: stavolta ci si è messo pure il Papa, che ha abolito il Limbo. Ohibò, capisco che era ingiusto tenere lì tutti i bimbi morti prima di essere battezzati, che andranno in Paradiso, ma gli altri, i filosofi, i poeti, tutti quelli che, pur senza essere cristiani, furono ‘giusti’, che fine fanno? Nessuno li nomina. Dovrò morire vedendo Aristotele, Platone, Virgilio, Orazio, Ovidio e Lucano accampati come clandestini sulla spiaggia del Purgatorio? Mi oppongo!

Altro in Costume e società

Altro in Teoria e critica