[Delicatessen 107] Antiproibizionisti alla veneta...
Una delle caratteristiche più inquietanti di alcuni politici nostrani, soprattutto di destra, ma non solo, è la nonchalance con la quale, in spregio a qualsiasi logica od onestà della discussione, utilizzano, di volta in volta, argomentazioni assolutamente inconciliabili per dimostrare la tesi che gli comoda. Un esempio preclaro viene dal ricco Nord Est. Il Governatore del Veneto, Galan, si è opposto alla proposta di vietare la vendita di alcolici dall’una di notte alle sei del mattino, fatta per tentare di porre un argine ad un fenomeno, l’alcolismo, che lì assume contorni drammatici, con un indotto (quello degli incidenti stradali causati dal mix di alcol e velocità) che è altrettanto tragico. Gli stessi che hanno appoggiato la legislazione ultra-proibizionista sulle droghe, oggi scoprono le ragioni anti-proibizioniste: «la proibizione può istigare atteggiamenti opposti, che portano a farsi beffe del divieto». C’è da restarci basiti: ma come, quelli che ieri hanno deciso di mandare in galera tutti i ragazzi che consumano droghe leggere, ora, gotto in mano, stigmatizzano l’inutilità di normative repressive? Sembrerebbe una buona notizia. Dobbiamo aspettarci un atteggiamento simile anche per quanto riguarda gli spinelli? Scommetto di no, perché, in quel caso, sono certo che Galan sarebbe il primo a salire sulle barricate della guerra (santa) a tutte le droghe, una guerra nella quale il divieto tornerebbe miracolosamente ad essere la panacea di tutti i mali. Non è non solo un problema di coerenza politica; ciò che è in ballo, oramai, è il minimo di decenza.
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