[Delicatessen 106] La relazione non c’è, ma il nesso è chiaro...

Quotidiani E-Polis - Ed. Nazionale, 2006 30 dicembre 2006 Politica e movimenti
[Delicatessen 106] La relazione non c’è, ma il nesso è chiaro...

E’ incredibile come certe notizie spariscano presto dai media, nonostante la loro innegabile importanza. Una cosa del genere è appena avvenuta per l’immane esplosione di un oleodotto a Lagos, in Nigeria: centinaia di vittime carbonizzate, saltate tutte in aria nel tentativo di perpetrare un furto folle, che da quelle parti è ormai costume indotto da miseria ed emarginazione: rubare petrolio direttamente dalle condotte di una ‘pipeline’ che scorre, come fosse un ruscello, tra le povere baracche della città. Le fotografie sono impressionanti, direi pompeiane: poveri corpi calcificati da un vulcano chimico che ha esploso in pochi secondi tutta la sua potenza. E’ una notizia scomoda, perché ci imporrebbe di domandarci se, magari nostro malgrado, non siamo colpevoli anche noi di aver innescato la miccia di una ultrarapina globale, grazie alla quale un paese ricco di petrolio come la Nigeria non ha benzina da mettere nei propri autoveicoli, perché tutto il suo greggio va venduto alle nazioni ricche per far sì che a lucrarci sopra siano i potenti locali e le multinazionali western. Né questo è il primo disastro del genere. Un altro ce n’era stato, con altri duecento morti, sempre a Lagos, nel maggio scorso. Ma la faccenda, nell’agenda dei media italiani, occupa uno spazio infinitamente minore di quello riservato al nuovo designatore arbitrale: che a nessuno venga in mente di mettere in relazione questa notizia con quella del rapimento dei tecnici italiani dell’Eni in Nigeria. La relazione, ovviamente, non c’è, anche se poi a chiunque è certamente chiaro il nesso.

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