Delicatessen [07] Le parole proibite.

13 dicembre 2004 Politica e movimenti
Delicatessen [07] Le parole proibite.

E’ così: la Destra italiana è decisa a proibire l’uso altrui della parola ’mercenario’, che si tratti del lavoro svolto in Iraq da Agliana&C., o di quello che si apprestano a svolgere, retribuiti, i Mille Giovani Azzurri che Berlusconi vuole lanciare nell’agone politico, tenendosi per sé, beninteso, l’inviolabile diritto di chiamare «esercito di mercenari» un intero partito (i DS), «veline» le inviate Rai in Iraq, «terroristi» molti membri della Sinistra, «pilateschi» i pacifisti, e via così... Chi ha voglia, potrà ricordarsi di Cossutta accusato di aver gestito nientemeno che «bande armate» (anche se non mercenarie), il Governo D’Alema tacciato d’essere il risultato di «un patto scellerato, di un furto con destrezza di voti», Prodi stesso dipinto come un «boiardo» alla testa di «un gruppo di avventurieri portatori di interessi personali», l’omicidio D’Antona presentato come un «regolamento di conti interno alla Sinistra», il povero Biagi definito, post-mortem, un «rompiballe». E questo per stare solo - come dire? - al dibattito tra politici, perché, se nel mazzo dovessero essere compresi anche tutti i termini che i Raffinati Eletti della Lega Nord, dallo Squisito Borghezio all’Illuminato Calderoli, hanno riservato e riservano agli immigrati, o all’unità nazionale, allora le poche righe di questa colonna non sarebbero bastanti.
Ma non è di questo che voglio parlare, nemmeno per sottolineare come - dal punto di vista filologico - l’espressione usata da Prodi sia inappuntabile. Ciò che mi interessa davvero è un’altra cosa, l’aspetto che definirei farisaico di tutta la ridicola faccenda. Viviamo in una società integralmente economica, in cui ormai il discrimine etico stesso sembra essersi spostato drammaticamente all’interno di considerazioni di ordine strettamente aziendale, un’Italia in cui, per usare ad esempio la scuola, gli studenti sono diventati ’utenza’, l’insegnamento ’offerta formativa’, i voti ’crediti’ e ’debiti’. Ebbene, nonostante questo, c’è chi (proprio coloro che di questo homo economicus sono i più fieri sostenitori) si offende, se viene rilevato che egli svolge la sua mansione per denaro. Detto da esponenti del Partito Azienda fa un po’ specie. Che male c’è? Ma Schifani e i suoi si consolino: se la parola incriminata dà loro fastidio, per i Mille Berluschini potremmo attrezzarci con dei sinonimi, ad esempio ’prezzolati’, o magari ’contractors’: quello che va bene a Bagdad non si vede perché non dovrebbe filare anche a Villa Certosa

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