Da Marghera a Bhopal...

23 novembre 2003 Costume e società
Da Marghera a Bhopal...

Chi di voi si ricorda di Bhopal e della Union Carbide?
20.000 morti in pochi giorni, tra il 2 e il 3 dicembre del 1984, e più di mezzo milione di esseri umani che ancora soffrono le conseguenze del più grave tra i disastri provocati dall’industria chimica. Tonnellate di pesticidi hanno inquinato aria, acqua e terra della cittadina indiana che sino ad ora la Union Carbide si è ben guardata dal bonificare, col risultato che a Bhopal di pesticidi si muore anche oggi e si morirà domani. Nel frattempo Warren Anderson, il presidente della Union Carbide, pur inseguito da un mandato di cattura internazionale, si abbronza nella sua villa in Florida, né si ha notizia di alcuna iniziativa del Grande Boscaiolo, Gorge Bush Jr, per deviare qualche pattuglia di marines dalla via del Golfo e sino a casa Anderson, allo scopo di far giungere (magari a calci nel sedere) il signor Warren fino alla prima aula di giustizia indiana, perché risponda dei suoi delitti, di fronte ai quali quelli di qualsiasi terrorista suicida fanno la figura di giochini innocenti per bambini deficienti….
Ho detto Union Carbide, ma avrei dovuto dire Dow Chemicals, il gigante della chimica che ha inventato il Napalm e il DDT, che ha acquisito la Carbide nel 1999 e che si è impegnata a fare terra bruciata attorno a qualsiasi tentativo di ottenere verità e giustizia per le vittime. Ma a questi signori evidentemente l’impunità non basta. Tutti, anche i criminali internazionali, hanno un’anima, una coscienza, uno sviluppato amor proprio. E così la Dow Chemicals, non paga di aver eluso i suoi obblighi per il disastro del 1984, ha deciso che era ora di finirla con le voci indipendenti che da anni denunciano le sue colpe. La verità nuoce all’immagine aziendale. Fare miliardi producendo veleni va bene, ma poi occorre che tutti siano convinti che loro sono buoni. E allora si rivolge a Verio, un provider di banda alta, e fa forti pressioni per chiudere il sito-parodia che il Gruppo Yes Men aveva aperto su TheThing.net, server collocato presso Verio, che ospita anche decine di altri siti di informazione indipendente e arte, tra cui quello del MoMa di New York. Tanto per far capire chi è che comanda e che aria tira per la libera informazione, Verio decide di oscurare non solo il sito-parodia sulla Dow Chemicals, ma tutto TheThing.
Se era un messaggio, è arrivato forte e chiaro. Chi - come me - abita nel raggio di trenta chilometri dal Petrolchimico di Marghera e dal suo fosgene, oggi proprietà anche della Dow Chemicals, può iniziare a trarne le conseguenze…

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4 Messaggi del forum

  • Da Marghera a Bhopal... 21 gennaio 2010 23:36, di massimo

    salve sto scrivendo un noir di denuncia chiunque voglia mandarmi del materiale sulla dow chemicals sarà enormemente ringraziato.
    Tutti coloro che sono stati in contato co la dow e possono raccontare un fatto accaduto mi scrivano a lennybove@hotmail.it

  • News from the Indymedia portal at the link:

    http://piemonte.indymedia.org/artic...

    “U.S. investigation in Genoa "Violated the embargo on Iran"

    Thursday, October 29th, 2009 in Genoa, the financial police searched the offices of an Iranian-Italian company specialized in the import-export: it was the crucial step taken on an international letter rogatory in the United States. The suspicion is that, through a system of "triangulation" of trade between countries, unrelated to any "black list" have been violated restrictions imposed after the UN Security Council resolutions on particular types of industrial supplies to Iran. Not fully understood the terms of engagement with the Iranian company based in Genoa, where, however, were acquired documents to be sent to the USA.

    Site Indymedia has discovered that years ago the Italian military secret service spied many Iranian society - all controlled by the Iranian government - with operational base in Genoa (IRASCO, NISCO, IRISA, TEEN TRANSPORT, ASCOTEC, IRITEC, IRAN AIR, etc etc). The site publishes some confidential SISMI’s documents where he reveals the names of some secret agents: Altana Pietro and Renato Raso.

  • ENI, "codice etico" e Servizi Segreti 17 agosto 2009 20:44, di william

    ENI, "codice etico" e Servizi Segreti

    Indiscrezione tratta dal portale  Indymedia al  link:
     
    http://piemonte.indymedia.org/artic...
     
    In una surreale seduta Straordinaria del Consiglio di Amministrazione dell’ENI (che trovate trascritta ed in originale) evocato il nome d’un fantomatico giornalista (Altana Pietro) e dei nostri Servizi Segreti Italiani
     
    Stà  scritto lì, nero su bianco,  nel  verbale  del C.d.A. dell’E.N.I.:

    "... l’11  giugno 2004 Abb denuncia alcuni manager dalla sua filiale  milanese  di occultamento di perdite  di 70 milioni di euro e  rassegna  al  PM Francesco Greco due nomi di propri dipendenti, tali  Carlo Parmeggiani  e Piarantonio Prior, che  sarebbero  coinvolti   anche anche in una tangente al manager di Enipower Larenzino Marzocchi.Mi chiedo  per quanti anni ancora sarebbe andata avanti tale forma e genere di crimine se non ci fosse stata nel marzo 2004 l’indagine  del  professionista della stampa Altana Pietro (fonte ritenuta  vicina ai Servizi Segreti) che  ha  fatto indagini su Enichem, Enipower, ABB;  se non ci fosse stata la denuncia al Magistrato da parte di Abb, mi chiedo come possa essere motivato  una tale procrastinazione di delittuoso  comportamento, per altro  verso una pluralità di commissionari, senza che, in più anni e sistemi di controllo aziendali interni siano riusciti ad intercettare  alcunché...".
     


     
     
     
    E.N.I.  "Ethics Code" and the Secret Services
     
    News from the portal Indymedia to the link:
     
    http://piemonte.indymedia.org/artic...
     
    In a surreal Extraordinary Session of the Board of Directors of ENI (which you can find here and transcribed from original) mentioned the name of an elusive journalist
    (Altana Pietro) and our Italian Secret Service.
     
     
     
    Is written there,  black on white, in the minutes of the Board of Directors of E.N.I.:

    "
    ... on 11 June 2004 Abb complaint some managers from its Milan branch of concealment of losses of 70 million euros and review to  PM Francesco Greco  two  names of their employees,
    Carlo Parmeggiani and  Piarantonio Prior, that would be involved in a corruption to the manager of Enipower Larenzino Marzocchi. I wonder how many more years would go ahead and form this type of crime  there had not been in March 2004 the investigation of the professional press Altana Pietro (person considered near  to the Secret Service) who made inquiries at Enichem,  Enipower, ABB; if there had been a complaint to the magistrate by the Abb, I wonder how it can be reasoned that a criminal act of procrastination behavior, On the other hand a number of commission agents, without, in most years and the control systems internal business have managed to intercept any...".

    Vedi on line : ENI, "codice etico" e Servizi Segreti

  • Da Marghera a Bhopal... 23 agosto 2006 23:01, di marica

    Salve, Mi chiamo Marica, sono una semplice studentessa di Giurisprudenza che ha sempre vissuto in Veneto.
    Voglio arrogarmi in codesta sede il diritto per introdurre il seme del sospetto che l’articolo qui scritto sia macchiato da un pregiudizio genetico che oscura la visuale del suo autore, portandolo con rapidità ad abbandonare la strada del giornalismo colla "G" per varcare la soglia della sottile, ma non troppo, demagogia e non più lucida analisi della questione.
    Ho letto il libro di LaPierre e mi sono documentata su siti bipartisan, e posso concludere di trovare di cattivo gusto l’addossare senza una valutazione approfondita del caso (sarà una mia deviazione professionale, ma penso che sia il comportamento di chiunque voglia "giudicare"!) tutte le colpe a una multinazionale. E’ come trovare una "strega" da bruciare sul rogo imputandole tutti i misfatti e sperando nella cancellazione di questi col suo sacrificio...ma stiamo scherzando????

    La Union Carbide e Warren Anderson devono rispondere a Bhopal come l’Enichem e il Governo Italiano degli anni ’70-’80 a Marghera...la Dow è arrivata DOPO!!!E per il risarcimento, anche se è doloroso riconoscerlo perchè so cosa vuol dire vedere una persona aflitta da un tumore, non si può pretendere che paghi chi subentra, è come dire di doversi assumere le responsabilità degli incidenti di colui che ci vende la sua macchina....Non sto difendendo la Dow, perchè ammetto che è un comportamento illegale far pressione sul provider di THETHING, ma non si può nemmeno arrivare a crocifiggerla, perchè da lavoro. Se Lei afferma di viver a poca distanza dal Petrolchimico, saprà come Marghera, Mestre, Mira, Dolo e gli altri Comuni a raggiera si siano sviluppati grazie ad esso e ancora siano popolati in gran parte da operai, operatori, impiegati....li assume Lei se Porto Marghera chiude??

    Inoltre non scordiamoci che la chimica in generale ci permette di vivere, altrimenti Lei direbbe addio alla macchina?Ma anche a qualsiaisi altro mezzo di trasporto, al cellulare, a vestirsi, agli occhiali da vista....a troppe cose ormai divenute indispensabili.
    Quindi a mio avviso va corretto il tiro...più controllo e sicurezza e condanne certe a coloro che negli anni ’70 hanno fatto tutto "a spanne"e senza pensare alla sicurezza di chi si fidava di loro...ma si alla chimica e alla Dow, che fin dei conti è fatta di persone che basano i loro sogni e vite su quello stipendio.
    Un saluto
    Marica

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