"Cuntu" per Gela, Librino e Paco Ignazio Taibo II

Gran Tour della Sicilia - a cura di Antonio Presti ed Atelier sul Mare 2 aprile 2004 09. Poesie sparse

Nel gennaio di quest’anno ho partecipato con Luigi Cinque e Paco Ignazio Taibo II a una sorta di Gran Tour postmoderno della Sicilia che Antonio Presti e il suo Atelier sul mare hanno organizzato, grazie alla cura letteraria di Delfina Vezzoli, sotto il titolo Viaggio in Sicilia verso Librino a cui stanno prendendo parte scrittori come Jonathan Coe, Meir Shalev, Aminata Traorè, Joseph O’Connor, Sergej Bolmat ,Daniel Pennac.

Librino è un quartiere periferico di Catania, un insieme di grandi palazzi disegnati da Kenzo Tange dove avrebbe dovuto nascere un quartiere satellite bellissimo. Invece tutto è stato abbandonato e oggi Librino è quello che si potrebbe definire ’un quartiere a rischio’. Ma Librino non è solo questo, Librino è un luogo dove vivono decine di migliaia di persone, la maggior parte delle quali è gente bellissima, coraggiosa, disponibile, indimenticabile. Antonio Presti sta provando (ed io l’aiuto da un po’ di anni a farlo) a trasformare Librino in uno dei centri culturali più avanzati d’Europa, sta tentando di sconfiggere mafia e degrado con l’arma non violenta dell’arte e della poesia, sta mostrando Librino al mondo e il mondo a Librino. Chi volesse saperne di più vada qui, su Librino.org
Anche il Gran tour siciliano che porta tutti questi scrittori stranieri in giro per la Sicilia, a vedere la Sicilia di oggi, senza maschere, né agiografie giunge,dunque, fino a Librino. Insieme con Paco Ignazio Taibo, nella tappa d’esordio, c’eravamo anche Luigi Cinque ed io per scrivere il Cuntu del viaggio da Gela (Terranuova). Quello che trovate qui è, dunque, la cronaca di quei giorni (il racconto cita il quartiere popolare di Settefarine, a Gela, il suo enorme e mostruoso petrolchimico dove abbiamo letto io e Paco, Librino stesso , la celeberrima Fiumara d’arte che Presti ha creato a Castel di Tusa, i lunghi, affabulanti discorsi di Paco alla gente), scritta e realizzata (musica&poesia) in quei giorni stessi.
A pie’ del testo trovate il file audio del Cuntu, registrato live a Librino, alla fine del viaggio.
Scusate se la qualità non è eccelsa, ma la sagacia musical-elettronica di Luigi Cinque sta lavorando per ottenere prestissimo risultati migliori da offrirvi. Come sempre ogni commento è il benvenuto.

"Cuntu" per Gela, Librino e Paco Ignazio Taibo III

All’angolo dell’angolo appena oltre Bophal e Marghera all’angolo della Ionia negli
Interstizi dei giorni mentre la ciminiera sul fondo mentre l’animo sotto le pieghe mentre
Qualcuno urla e scoppiano polimeri di miti e schegge di plastiche pre-doriche e bidoni e l’infinito
Di case incompiute che attendono il tetto di un’eternità senza scampo e una donna (ma sono almeno
Due) mentre il messicano racconta a platee di sguardi la legge del robin-hoooddismo del luddismo
Del consumo e io arranco mi manco mi cerco il cuore e trovo solo la chimica parastatale di
Erezioni e confessioni abiure senza memorie a Terra Nuova a Terra Vuota a Terra che Gela
A un passo dall’Africa a un passo dal mio cuore il messicano si muove lento ma sicuro come

un siluro

A che serve smascherarti, dimmi a che serve se poi quello che ti manca è la maschera se a sera
Dormi soltanto se te la rimbocco sui ricordi di steli e mura e gorgoni monche di bui e la tua
Voce parla dolore e sento l’odore di tutte le ore le more di sogni vergognosi umidi mafiosi
Schiacciapensieri schiacciadestini schiacciabambini e cani e occhi a forma di coppole se
Come vedi tutto va nel migliore dei modi nel peggiore dei mondi possibili e a Bombay
I nostri figli mentre noi invece ci spegniamo come il vulcano come il fumo e gli idrocarburi
Noi, siamo noi, amor mio, la Union Carbide dell’animo nostro fesso e muto siamo noi che
Invecchiamo questa Terra Nuova siamo noi che non vediamo l’acqua e beviamo gasolina arsa

ci nutriamo

Hermano medio mejicano yo soy un mono blanco italiano- ¿usted comprende? Yo soy medio hombre y
medio perro que sigue tu camino, capisci? la bestia irta che si scrolla di dosso il destino l’istrice di parole e
dolore ed ore - ¿usted comprende? soy como un pez que muere dejado en la playa y llueve my hermano
¡Ay! como llueven ojos y almas y razones y me falta, si que me falta el cuerpo capisci ? yo soy latino pero
soy yo el gringo de mi alma soy yo el cabron norteamericano que hace Nafta e muri e cavalli di frisia noi
i quattro moschettieri noi il bene noi il male siamo noi stranieri e indigeni siamo Terra Nuova e Sette
Farine sette sorelle e sette gradini sette uomini sette bambini sette città e sette viltà sette mondi senza
civiltà sette giornate senza amore sette amori senza cuori sette statue a Fiumara e sette ciminiere sette

parole vere

E il Sebastiano alla colonna lo ricordi -Sub Comandante Antonio- Sebastiano patrono del martirio
Dove avanzavi impugnando libri grandi come mitragliatori d’emozioni e il Librino enorme la città
Che non esiste e che da oggi ci sfarfalla sugli occhi - ¿ola compadre, que tal? - Hay Agata y poetes y
El ottimista cosmico e le scorte armate per proteggerci dalle nostre anime mentre cerco la finestra sul mare
la finestra di Tano e ho l’anima seppellita nell’arca sfavillante di ori che si agita - es un sentido
popular como tocar: el pueblo unido e jamas serà vencido i nostri appuntamenti tutti mancati - ¿usted
Comprende? È bello Librino è bella Gela o forse siamo noi da soli come una catena una fila una
processione come fosse l’ultima occasione come fosse il giorno della definitiva celeste rivoluzione

Restando così, fermi nel punto che si muove, spietati ed affilati fino in fondo all’asprezza e senza perdere

la tenerezza

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