Che ci ’azzeccano’ gli hooligani col Movimento?

20 novembre 2003 Politica e movimenti
Che ci ’azzeccano’ gli hooligani col Movimento?

«Scusate tanto, ma che ci azzecca?» Totò probabilmente l’avrebbe detto così quello che c’è da dire a proposito di tante discussioni interne al Movimento a proposito di violenza. Già, che ci azzecca questo Movimento, che certamente è quello più picchiato, torturato, perseguito e perseguitato degli ultimi quarant’anni, con la violenza? Dov’erano i violenti a Genova? A Piazza Manin, forse? O nel corteo dei Disobbedienti? Dormivano alla Diaz? O circolavano, terrorizzati, a mani alzate sul lungomare? Non mi risulta. E poi è forse un atto violento smontare una rete, o un’insegna, o invadere col proprio corpo e senza strumenti atti ad offendere una zona interdetta, che sia Istrana, o Piazza de Ferrari? E’ violenza cercare di disarmare con un estintore vuoto chi, con una calibro 9 in pugno, sta probabilmente per uccidere un uomo? O difendersi, praticamente a mani nude, da attacchi immotivati, portati da forze soverchianti, armate, che esplodono gas letali, montate su blindati, jeep corazzate, elicotteri? No? E allora di che stiamo parlando? Perché Casarini è violento, se dichiara guerra all’ingiustizia, e il Ministro Sirchia, che dichiara guerra al fumo, no? E perché Casarini si ostina a usare metafore militari per descrivere strategie politiche non-violente? Se davvero questo Movimento vuole discutere di violenza, bene, che si discuta di tutta quella che abbiamo subito, altrimenti credo proprio che dovremo ammettere di essere preda di una singolare forma mutante di Sindrome di Stoccolma. Certo, mi rendo conto, c’erano i Black Bloc… Ma che ci azzeccano costoro col Movimento? Che c’entra con Porto Alegre questa congerie di hooligan, infiltrati e ragazzini sinceramente incazzati, ma di assai corta fantasia? Per carità…. nessuno si commuove poi troppo per qualche bancomat divelto e certo lo sfruttamento del lavoro minorile, la rapina dei deboli, la loro condanna a morte per AIDS, picchiare cittadini inermi, o torturarli, dopo averli prelevati dagli ospedali, o essere l’unico proprietario di ogni e qualsiasi mezzo di comunicazione, sono delitti ben più gravi, ma da qui a credere che spaccando qualche bancomat si ottenga di più che far aumentare il numero di rimborsi assicurativi a favore delle banche, beh, ce ne corre. Basta che avvertano prima, così noi restiamo a casa. Visto che, qualsiasi cosa ne pensi Caruso, la libertà di costoro di scendere in piazza come gli pare, termina dove inizia la mia di non farmi picchiare al loro posto… O no?

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