Carabinieri nel mondo...

6 gennaio 2004 Politica e movimenti
Carabinieri nel mondo...

Quando ho letto la notizia sul newswire di Indymedia ho pensato che la classe non è acqua e che certi Corpi un po’ Speciali del nostro Esercito avevano provveduto a farsi conoscere immediatamente anche dai cittadini di Nasiryia, la cittadina irachena sede del Contigente italiano in Iraq, dove i Carabinieri hanno l’incarico di tenere l’ordine pubblico. Sono stati fantastici: per la tempestività d’intervento, l’assoluta imparzialità dell’opera e la leggendaria sagacia con cui - come sempre - hanno individuato nei Komunisti il vero pericolo per la società.
Questi i fatti: il 16 luglio un commando di integralisti, presumibilmente sciiti e dunque ’amici’, ha assaltato la sede del Partito Comunista Operaio Iracheno di Nasiryia. Gli assalitori sono stati respinti, ma la notte sono ritornati ed hanno occupato con forza i locali. Il 20 luglio i militanti del partito hanno scacciato gli occupanti, ma il 21, sotto l’ala protettiva del Supremo Consiglio Islamico, gli integralisti di Al Sadr sono tornati di nuovo, armati e in compagnia di alcune bande tribali, hanno distrutto la sede, hanno rapito quattro militanti e li hanno selvaggiamente torturati. E’ allora che - finalmente! - intervengono i nostri ragazzi in divisa, che fino a quel momento dovevano essere stati impegnati in robe ben più importanti che proteggere un gruppo di pericolosi comunisti, e sono andati a colpo sicuro: hanno occupato la sede del Partito, arrestato venti militanti, e per far capire bene che l’Italia vuole starsene fuori dalle beghe locali, ma che sa bene chi è comanda davvero a Nassyria, ne ha regalati alcuni al generale Hassad Ibrahim Dahad, un militare che i lanci indipendenti definiscono "losco figuro comandante della polizia locale", il quale li ha consegnati al gruppo integralista di Heidere Al-Ghazi. Alla faccia di tutti gli altri militari italiani che invece si stanno più semplicemente dannando a tentare di ricostruire quello che gli alleati americani hanno distrutto. Non a caso questo Governo ha sponsorizzato sino in fondo l’arrivo degli uomini del Generale Leso: sapeva che nella lotta al Komunismo su certe persone si può sempre contare…
Non fosse che in ballo in questa storia c’è la questione fondamentale e terribilmente scomoda delle responsabilità che l’Occidente ha da sempre nella trasformazione della protesta araba da movimento laico a crociata integralista, ci sarebbe davvero da fare un po’ d’ironia sullo stupore scandalizzato dei comunisti iracheni a proposito del comportamento degli uomini della Benemerita. Dategli tempo… In fondo si stanno ancora ambientando, in Somalia sono stati protagonisti di ben più convincenti performance e qui da noi, a volte, gli è bastato scivolare, o vedere un estintore vuoto che gli volava incontro per far danni ben peggiori…

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