Net&Blog [02]

13 marzo 2004 Net&Blog
Net&Blog [02]

Blogstream- Non c’è neanche bisogno di sottolinearlo… E’ pleonastico dire che i blog hanno a che fare con lo stream. I blog sono stream. Ma certo si tratta di uno stream assai diverso da quello che viene subito in mente se si parla di letteratura. Lo stream nei blog è uno stream per frammenti compiuti, o blocchi separati (o frame) che si fanno flusso, è uno scorrere frammentato, quasi a singhiozzi, o a punti. I ’commenti’ che lo accompagnano hanno un ruolo decisivo, espandendo quel punto dello stream [quel post] in uno spazio laterale, ma irrinunciabile. E non solo i commenti, ma anche i link che vi possono essere contenuti. Perché lo stream dei blog è, costitutivamente, iper-testuale. Il ’Blogstream’ non è testo (come avviene per la ’letteratura’) ma pre-testo, non è scelta formale, ma struttura stessa della scrittura, che su esso si modella, secondo ritmi complessi e plurivoci. Instant-e-book della coscienza, il blog - che sia o meno ’letterario’ - si presenta poi come un diario che nega al diario la sua caratteristica principale: quella di essere una scrittura privata. Il blog è un diario in ’format’ Grande fratello (nei casi peggiori), o avant-pop-letteratura (in quelli migliori) all’incrocio tra esibizionismo, gusto voyerista, quotidianità e esercizio formale. Tutto diverso, e nulla di nuovo: cos’è l’amore per la narrazione, se non prezioso voyeurismo e/o generosità esibizionista che mostra ciò che usualmente si cela? Cosa, se non curiosità spinta oltre il limite di ciò che il pensiero ’normativo’ considererebbe lecito; piccolo, decisivo pettegolezzo sull’universo e sul senso?

Nazione indiana [http://www.nazioneindiana.com ]- E-zine di letteratura nata da più di un anno, Nazione Indiana si segnala tra le proposte italiane più interessanti del Web. Il sito - che presenta una scelta di testi creativi, di critica e di analisi del reale - si è recentemente arricchito di una bella sezione intitolata Dispatrio, dedicata a un tema spesso negletto: la traduzione. Dispatrio esordisce con due uscite di rilievo. Nel primo caso si tratta dell’efficace traduzione che il poeta Andrea Raos riserva a tre sonetti di Jacques Roubaud tratti dal suo E . Nel secondo caso, Massimo Rizzante, poeta e comparatista, membro dell’Atelier du Roman, traduce e presenta un lungo scritto del romanziere François Taillandier a proposito del Romanzo e la Storia: un ottimo esempio di come si dovrebbe stimolare un dibattito fecondo e fattivo a proposito della letteratura.

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