L’Italia dei “poetini”.

P.A.Z. Poetry Autonome Zone @Satisfiction 7 maggio 2012 Letteratura e arti
L’Italia dei “poetini”.

Nessuno se la prenda a male, ma questa è davvero l’Italia dei ‘poetini’. A gettare uno sguardo a ciò che fanno la maggior parte dei poeti delle nuove e nuovissime generazioni, almeno quelli più ‘visibili’, viene lo sconforto. Mentre nel resto del mondo la poesia si avventura su strade nuove, tenta di ritrovare il senso della propria esistenza, ricollocandosi nel corpo e nella voce del poeta, scommette su se stessa, rischia l’azzardo dei nuovi media (chi non mi crede provi a informarsi su ciò che accade nel resto d’Europa, o nelle Americhe), qua da noi è tutto un florilegio di plaquette su plaquette, devastate da io mostruosamente espansi, rese appiccicose da sentimentalità scontate e a volte schiettamente ridicole, un circolo vizioso di leziose auto-indagini esistenziali, che, a lettura finita, ci lasciano più poveri e desolati che mai. Il tutto in un silenzio della teoria, del pensiero, del progetto artistico, davvero impressionante, in cui le massime vette speculative sono toccate da qualche sparuta riflessione sulla lingua, da qualche polemichetta risibile sull’avito dilemma cuore/ragione (ospitato sin sulle pagine del maggior quotidiano nazionale), come se interi decenni fossero passati invano. Viene in mente di dedicare a quest’Italia dei ‘poetini’ i versi che Cino da Pistoia dedicò alla mia città.

D’altra parte i maestri di costoro sono i leader riconosciuti di una restaurazione lirica iniziata ormai da anni e che non accenna a mollare la presa, annidata com’è nelle pieghe pingui dell’editoria e della politica culturale che conta. Così – plaquette dopo plaquette – il monumento al nostro triste provincialismo diviene ogni giorno più grande e vergognosamente visibile. La critica? La critica guarda e ignora, se si fa eccezione di qualche dotta Introduzione a questo, o a quello. Da quanto latita in Italia un serio intervento sulle condizioni della poesia, sulle sue forme, sulle sue prospettive? Sospetto, però, che la ragione non sia soltanto la pigrizia della critica, ma addirittura una sua forma di clemenza… Ciò che i ‘poetini’ producono è autotelico, più che critica, chiede eco, mentre ciò che c’è di nuovo questa critica nemmeno ha gli strumenti per leggerlo. Dunque è il silenzio. E i pochi che si danno davvero da fare rischiano anche di essere calunniati, rei come sono di insistere perché una vera ricerca poetica rinasca in Italia, colpevoli di osare la denuncia: il re è nudo!

Poi, certo, siamo italiani, e i ‘poetini’ e i loro mentori di mezz’età non lo sono di meno. Dunque si orecchia, si provvede a far arrivare sul palco un trio d’archi, ci si esercita a leggere alla meno peggio i propri testi ‘muti’, o si producono strane collane di poesia (che altrove sarebbero considerate frutto di un inesplicabile misreading) in cui ai testi di poesia si accludono dischi di questo, o quel musicante, più o meno a caso, rovistando tra i fondi di magazzino delle case discografiche, nella speranza esplicitata che questo aiuti le vendite.

La poesia, insomma, si guarda morire, coccolando compiaciuta tutti i suoi vizi peggiori. Il suo lezioso silenzio scrive le sua epigrafe funeraria, ovviamente politically correct, badando bene a che le parole all’uopo scelte siano abbastanza raffinate da far letteratura. Come se questi giovani fossero nati già vecchi…

Altro in Letteratura e arti

17 Messaggi del forum

0 | 10
  • L’Italia dei “poetini”. Invece c’è anche dell’altro. 17 agosto 2013 14:31, di Ilaria Catastini

    In risposta al Suo post, desidero segnalarLe che non tutto e’ come Lei dice. la mia casa editrice Albeggi Edizioni ha aderito alla manifestazione 100 Thousand Poets for Change (che si svolgera’ il 28 settembre con 500 eventi in contemporanea in tutto il mondo) con un’antologia di poesie di impegno civile sui temi della pace, dei diritti umani, della sostenibilità ambientale, dell’etica nell’economia e del lavoro, che verrà consegnata in settembre a rappresentanti istituzionali e poi resa disponibile gratuitamente per tutti. L’obiettivo dell’iniziativa e’ duplice: da un lato, ridare dignità alla poesia come mezzo di espressione della denuncia civile e sociale, dall’altro esortare le Istituzioni a mettere al centro dell’agire di governo e politico l’Uomo, i suoi bisogni, il su futuro. I 29 componimenti offerti da altrettanti poeti contemporanei sono di grandissimo valore, a firma di nomi alcuni anche importanti della poesia italiana, come Guido Oldani, Carlo Bordini, Christian Sinicco, Ottavio Rossani, Gianmario Lucini, Angelo Tonelli, Andrea Garbin, Fabio Barcellandi, Francesco Sassetto, Marco Cinque, solo per citarne alcuni, tutti in rigoroso ordine alfabetico, e toccano temi di forte impatto sociale, politico e di cronaca. Il 28 settembre l’evento sara’ a Roma, in mezzo ai bambini, presso il Museo Explora, dove un gruppo di poeti parlera’ di poesia ai bimbi, gettando semi per un futuro diverso. Un cordiale saluto, Ilaria Catastini

  • L’Italia dei “poetini”. 17 agosto 2013 13:21

    Mi pare che sulle case editrici (es. quella ottima sottesa alla fine) si sbagli mira di grosso, e questo e’ francamente ridicolo

  • L’Italia dei “poetini”. 16 gennaio 2013 15:32, di lellomasucci

    Tutto si deve anche e forse completamente alla miopia delle università italiane. La nuova poesia non può ignorare i nuovi mezzi di comunicazione e di scrittura, i nuovi linguaggi visivi e le nuove tecnologie. L’eLiterature è in Italia una parola sconosciuta ai più. Non ci può essere nuova poesia senza nuovi suoni, rumori, immagini nel contemporaneo tecnologico dell’umanità.

  • L’Italia dei “poetini”. 5 dicembre 2012 12:27, di Poiesis

    Le propongo due poeti e una casa editrice: Alfonso Guida e Giuseppe Goffredo di Poiesis Editrice.
    http://www.youtube.com/watch?v=31JU...
    Grazie

  • L’Italia dei “poetini”. 20 settembre 2012 18:18, di Melody

    Scrivo dagli USA come ammiratore del tuo lavoro. Sarei interessata a sentire chi secondo te sta facendo qualcosa in Italia questi giorni che vale la pena leggere.

  • L’Italia dei “poetini”. 29 giugno 2012 15:54, di specchio

    Spaventata dall’idea di appartenere alla troppo vasta schiera dei poetini, da qualche anno ho smesso di fare poesia...
    Bella soluzione si dirà, ma non ho smesso con il vizio di scrivere e ho incominciato a dedicarmi alla stesura di brevi prose poetiche. Se ne hai voglia dai un’occhiata.
    Ecco il mio lavoro di poesia e di prosa poetica.
    Carla Paolini

    blog: http://specchio.ilcannocchiale.it
    website: www.carlapaolini.com
    booktrailer del mio recente volume di prose poetiche:
    http://www.youtube.com/watch?v=NMJV...

  • L’Italia dei “poetini”. 14 maggio 2012 11:52, di Chiara

    Vogliamo i nomi ed i cognomi. Non farli è da vigliacchi.

Altro in Teoria e critica